Oscar, l’Italia a mani vuote: delusione per Rohrwacher e Signoretti
Niente da fare per il corto “Le Pupille” di Alice Rohrwacher. La statuetta in comproprietà con Mark Coulier e Jason Baird non è arrivata nemmeno per Aldo Signoretti (trucco) per il film Elvis.
Dagli anni Ottanta a oggi sono stati novi gli italiani candidati all’Academemy Award per il miglior trucco e acconciatura. Il record spetta all’attuale vincitore. Aldo Signoretti ne ha collezionate ben quattro. E l’ultima proprio con Elvis, ieri notte sul palco degli Oscar.
SETTE STATUETTE PER EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE
L’edizione 2023 è tutta asiatica: sette statuette per Everything Everywhere all at once.
Miglior film, miglior attrice (Michelle Yeoh), migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert), e poi miglior editing, miglior attrice non protagonista (Jamie Lee Curtis) e miglior attore non protagonista (Ke Huy Quan): il film dei Daniels, arrivato alla vigilia degli Academy Awards con undici nomination, ha fatto da asso pigliatutto in una serata senza particolari incidenti e all’insegna della commozione.
BATTUTO IL TEDESCO NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE
L’unico potenziale rivale di Everything Everywhere era il tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale, apprezzato da giurati piu’ anziani a cui le vertiginose avventure nel multiverso della lavandaia Evelyn Wang potevano esser sembrate troppo eccentriche: il film pacifista di Edward Berger tratto dal romanzo di Eric Maria Remarque ha ottenuto quattro premi (cinematografia, miglior film internazionale, set e colonna sonora), ma ha perso per l’adattamento cinematografico contro Sarah Polley del potente film femminista Women talking – Il diritto di scegliere.