A Napoli le armi sono troppe, troppo facili da reperire e in mano a minori: lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato a margine del vertice alla biblioteca comunale di Caivano per siglare il programma degli interventi per il Comune.
“A Napoli girano purtroppo molte, troppe armi – ha spiegato il ministro – Soprattutto nella disponibilità di minorenni. E’ un fenomeno che è diventato una vera e propria piaga sociale”.
Un tema che torna prepotentemente sotto i riflettori, dopo i numerosi casi di cronaca che hanno sconvolto il capoluogo campano in questo inizio 2024. Dai colpi esplosi durante la notte del 1 gennaio, che hanno causato una vittima, alla stesa alle Case Nuove, quando sono stati sparati oltre 80 proiettili, senza dimenticare nemmeno l’omicidio di Raffaele Cinque, nel quartiere Poggioreale: in città si spara troppo e troppo frequentemente
Il Ministro si è poi soffermato sul lavoro repressivo svolto dalle forze dell’ordine nel comune a Nord di Napoli.
“Abbiamo calcolato negli ultimi 5 mesi una media di 15-20 azioni ad alto impatto – ha detto Piantedosi – La finalità è quella di riaffermare sul territorio la presenza dello Stato. Parliamo di decine di migliaia di persone identificate. Lo Stato c’è. Per questo ho rinnovato i ringraziamenti alle forze di polizia”.
Il vertice, al quale ha preso parte anche il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, è stato l’occasione per fare il punto sugli impegni assunti.
“Qui a Caivano abbiamo lavorato – ha commentato Zangrillo – C’è stata un’interazione molto proficua tra tutte le istituzioni del territorio. Siamo riusciti a portare a casa un risultato straordinario. Avremo 31 persone dedicate a questo Comune. Saranno a disposizione già da febbraio”.