Una polemica botta e risposta che vede al centro uno dei simboli di Napoli la Pizza.
Flavio Briatore, per molti il re mida dell’imprenditoria italiana, ieri ha lanciato una provocazione affermando che se la pizza a Napoli costa poco è perchè forse le materie prime che i pizzaioli utilizzano sono di scarsa qualità e che forse alla base di un prezzo così esiguo c’è anche la non ottemperanza del pagamento delle tasse e del personale.
Uno schiaffo in pieno viso a una categoria la cui arte è divenuta da pochi anni patrimonio immateriale dell’Unesco. Pronta la risposta del presidente dell’Unione delle pizzerie storiche napoletane “Le Centenarie”, Salvatore Grasso, che a Briatore ha replicato affermando che Le pizzerie napoletane sono sul mercato da oltre un secolo e che lo scontrino di Briatore è frutto di un format di successo ma non certo di una storia antica come quella partenopea. A fare chiarezza, poi, il presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Sergio Miccù, che spiega.
Un prodotto la pizza che a Napoli è un po’ come il caffè, una carezza un gesto d’amore nato dal popolo e per il popolo. La pizza a 8 giorni è il simbolo di questo messaggio che Napoli e i suoi pizzaioli hanno lanciato per decenni nel mondo. Molti ai nostri microfoni hanno risposto in maniera piccata a Briatore.