domenica, Dicembre 22, 2024
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Pizzo a caseifici nel casertano, arrestate dieci persone

Tra gli arrestati un ruolo di spicco è stato attribuito a Mario De Luca, 54 anni, figlio di un membro importante del clan Bidognetti

Estorsioni e ricatti continuati, perpetrati ai danni di piccole attività commerciali, sono stati scoperti grazie all’indagine condotta dai carabinieri di Casal di Principe. E sotto la coordinazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’operazione ha portato all’arresto di dieci persone. Tutte accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Cinque di loro sono finite in carcere. Mentre le restanti si trovano ai domiciliari, su disposizione del Gip del tribunale di Napoli.

TRA GLI ARRESTATI EX MEMBRI DEL CLAN DEI CASALESI

Tra gli arrestati, un ruolo di spicco è stato attribuito a Mario De Luca, 54 anni. Figlio di un membro importante del clan Bidognetti, e già arrestato in passato per collusione con il clan dei Casalesi. Insieme a lui, è stato incarcerato il nipote Raffaele Antonio, 42 anni, mentre per il fratello di Mario, Antonio, 46 anni, sono stati disposti gli arresti domiciliari. È stato proprio Mario De Luca a creare il gruppo criminale, approfittando della mancanza di un clan di riferimento nel territorio, poiché i Casalesi e le altre fazioni mafiose erano stati decimati dagli arresti e dai pentimenti.

LE ESTORSIONI ERANO QUASI QUOTIDIANE NEI PICCOLI ESERCIZI COMMERCIALI

Ciò che ha colpito particolarmente gli investigatori è stata la frequenza delle estorsioni commesse da De Luca e dai suoi complici. A differenza dei ricatti stagionali che solitamente avvengono in occasione di festività come Pasqua, Natale e Ferragosto, in questo caso le estorsioni erano quasi quotidiane. Le vittime erano piccole attività commerciali che non potevano permettersi di pagare la somma richiesta come “canone” del pizzo. In particolare, un minimarket e un caseificio sono stati presi di mira dal gruppo criminale, che costantemente prelevava generi alimentari e mozzarelle di bufala, arrecando ulteriori danni alle vittime.

Le indagini hanno rivelato che sono state consumate sei estorsioni in totale, coinvolgendo diverse località tra Casal di Principe, Teverola, Frignano, San Cipriano d’Aversa, Marcianise e Castel Volturno. Nonostante la frequenza degli attacchi, nessuna delle vittime ha denunciato, evidenziando la paura e l’intimidazione generate dall’azione del gruppo criminale.

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