Tentata estorsione continuata e ricettazione aggravate dal metodo mafioso. Sono queste le accuse a carico di cinque persone fermate dai carabinieri di Giugliano nell’ambito di un’inchiesta su un giro di tangenti richieste ad imprenditori edili della zona nel periodo tra marzo ed aprile scorsi.
L’aggravante contestata del metodo mafioso è relativa alla presunta appartenenza dei cinque al clan Mallardo operante da anni nel giuglianese.
La misura di fermo adottata dalle forze dell’ordine dovrà essere confermata nelle prossime ore dal giudice per le indagini preliminari, sulla base dei risultati delle indagini effettuate in questi mesi dalle forze dell’ordine impegnate nel contrasto delle attività estorsive a danno delle imprese edili dell’area nord del capoluogo campano.
Gli indagati, secondo i carabinieri di Giugliano, si recavano presso i cantieri con veicoli ai quali venivano apposte targhe rubate per evitare controlli immediati da parte delle forze dell’ordine.
Lo scorso mese di marzo il clan Mallardo ha subito un altro duro colpo con una serie di sequestri di immobili nella zona di Varcaturo, sempre nel Giuglianese, appartenenti ad un elemento di spicco del sodalizio criminale già in carcere dal 2018 per estorsione aggravata nei confronti di un’impresa edile del posto.