Polizia municipale Napoli, agenti comprano divise a proprie spese
Altro che taser, alla Polizia Municipale di Napoli mancano addirittura le divise. Nei mesi scorsi si è discusso di dotare gli agenti del dispositivo per immobilizzare i malintenzionati, dotazione già in uso agli agenti della Polizia ed efficace in circostanze in cui ‘uso della forza deve essere proporzionato.
Ebbene, non solo di questo strumento non se ne vede nemmeno l’ombra ma, secondo una ricostruzione del Corriere del Mezzogiorno, i neo assunti (250 a giugno su un totale di circa 1400 tra agenti e graduati) sarebbero costretti ad acquistare di tasta cloro le divise. Nonostante il regolamento lo vieti esplicitamente.
SPESA PRO CAPITE DI CIRCA 100 EURO
Napoli, corpo dei vigili Urbani, come al solito più ombre che luci. Secondo i sindacati di categoria, i neo assunti ma anche alcuni di lungo corso, sono costretti a mettere mano al portafoglio per l’acquisto di magliette, cappellini, giacche e pantaloni.
Una spesa pro capite di circa 100 euro, ribadiamo assolutamente non dovuta. “Lo fanno in tanti – dice il rappresentante sindacale dello Snavu (il Sindacato autonomo delle Polizia Locali d’Italia) nel corso di un’intervista pubblicata dal quotidiano – e in questo modo dimostrano grande attaccamento. Eppure – aggiunge Lamari – mi arrabbio tantissimo perché non spetta a noi farlo ma all’amministrazione”.
PROLEMA SEGNALATO UFFICIALMENTE ANCHE AL COMUNE, ALLA REGIONE E ISPETTORATO DEL LAVORO
Il problema, che sembra atavico per la categoria, è stato ufficialmente segnalato al Comune ma anche alla Regione e all’Ispettorato del Lavoro. Al momento la questione resta irrisolta al punto che alcuni agenti, pur di non doversi autotassare, chiedono e ricevono l’autorizzazione di operare in borghese.
Ma per consentire a questo piccolo esercito della città di essere totalmente operativo, occorrerebbe anche evitare che gli agenti se ne andassero in giro dotati solo di paletta.
Unico deterrente contro i delinquenti, perché a molti di loro non è stata nemmeno consegnata l’arma di ordinanza. Se non fosse tutto vero sembrerebbe una barzelletta. E invece non lo è come possono confermare gli agenti aggrediti in servizio e che si sono dovuti difendere a mani nude.