sabato, Novembre 23, 2024
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Povertà educativa, a Napoli presentato il progetto “Criscito”

Da un'idea dell'associazione IF-ImparareFare ETS, mentre soggetto responsabile è l'associazione Amici di Peter Pan APS e vede la partnership del Comune di Napoli e di altre realtà del territorio

Povertà educativa, a Napoli presentato il progetto “Criscito”

Si chiama “Criscito”, perché così come il lievito madre permette la maturazione degli impasti, allo stesso modo l’obiettivo del programma è essere promotori “di una lievitazione del capitale sociale del Borgo e di tutta l’area di riferimento, soprattutto dei bambini e delle famiglie della zona. E’ un presidio educativo di prossimità in cui sono già in corso attività educative e sociali con l’obiettivo di contrastare l’esclusione precoce e multifattoriale particolarmente significativa nell’area del Borgo di Sant’Antonio Abate, area a ridosso tra piazza Garibaldi e Porta Capuana.
Il progetto nasce da un’idea dell’associazione IF-ImparareFare ETS, mentre soggetto responsabile è l’associazione Amici di Peter Pan APS e vede la partnership del Comune di Napoli e di altre realtà del territorio. Il programma è cofinanziato da Impresa Sociale Con I Bambini e Fondazione EOS (Edison Orizzonte Sociale) per un investimento complessivo di 800mila euro, al 50 per cento.

“Il progetto ha l’ambizione di portare rigenerazione urbana a partire dal basso in un territorio difficile – ha spiegato Antonio Del Prete, presidente dell’associazione Amici di Peter Pan – si interverrà sui bambini, sulle famiglie, suoi giovani e sulle azioni dedicate loro in un momento molto difficile di questa città per i fatti di cronaca nera che stiamo vivendo. Stiamo parlando con la gente del posto e ci poniamo l’obiettivo di raggiungere circa 150 bambini e le loro famiglie nell’arco di 4 anni in via diretta”.

Il target di riferimento sono i minori fra gli 8 e i 13 anni. L’ambizione di Criscito è creare, progressivamente un luogo di attrazione, azione e riflessione che sia operativo e simbolico, di crescita della consapevolezza comunitaria, di attivazione civica, di co-creazione di coesione sociale e riconoscimento di diritti, diversità, opportunità di sviluppo sostenibile locale.

“Crediamo che essere presenti come impresa su un territorio voglia dire non solo generare reddito ma anche avere un ruolo sociale – ha affermato Nicola Monti, presidente Fondazione Eos – e qui a Napoli, con Impresa sociale con I Bambini, abbiamo individuato questo quartiere complesso per sponsorizzare questo centro di aggregazione sociale che sarà aperto a mamme con bambini, ad adolescenti. Lo scopo è dare ai giovani un futuro migliore, opportunità che spesso nell’ambiente sociale che vivono non riescono a cogliere. E’ un piccolo contributo ma credo che il ruolo di un’impresa sia anche collaborare con il pubblico su queste iniziative”.

Tra le attività per i bambini figurano azioni di educativa di strada, laboratori artistici e ludico-ricreativi e campi estivi; per gli adulti ci saranno uno sportello di cittadinanza, attività di orientamento al lavoro finalizzata anche all’attivazione di 15 borse lavoro di 6 mesi per le mamme “che mostrano una resilienza maggiore e una propensione a migliorare la propria condizione”; ma anche spazio per adolescenti (14-17 anni), uno spazio per l’infanzia e uno spazio di sostegno alla comunità educante e di infrastrutturazione sociale. “L’obiettivo che tutti abbiamo – ha evidenziato Francesca Magliulo, direttrice Fondazione Eos – è non solo rimanere il più a lungo per avere un impatto sociale profondo sul territorio ma stiamo già pensando al lascito”.

(Interviste nel video allegato)

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