Chiedevano finanziamenti pubblici vantando solidità economica inesistente per noleggiare lo yacht per le vacanze, invece di investirli nella società che produce farinacei a Caivano, in provincia di Napoli.
Lo ha scoperto il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito di un indagine sul fallimento di una società titolare di un noto marchio di prodotti per l’alimentazione.
SEQUESTRO DEL GIP DI BENI E IMMOBILI PER 3,7 MLN DI EURO
Il gip del Tribunale di Napoli Nord ha disposto il sequestro di quote societarie, 30 immobili e 19 terreni, per un valore di 3,7 milioni di euro.
Ai soci e agli amministratori indagati di questa società, in totale quattro persone, tra cui due fratelli (uno residente a Capodrise, in provincia di Caserta, l’altro a Caivano) è stato notificato un obbligo di dimora per i reati di bancarotta fraudolenta, ricorso abusivo al credito e malversazione di erogazioni pubbliche.
Gli indagati sono accusati di avere depauperato il patrimonio sociale dell’azienda in crisi in favore di un’altra società con sede a Modena trasferendo attrezzature e macchinari affinchè le attività proseguissero senza soluzione di continuità.
BENI DI LUSSO CEDUTI PER EVITARE L’ESCUSSIONE FALLIMENTARE
Il valore dei beni destinati alla nuova società sono stati stimati in oltre 2 milioni di euro. Gli indagati, inoltre, hanno anche ceduto a una società immobiliare – considerata dagli inquirenti la cassaforte di famiglia – i beni aziendali di maggior valore e veicoli di lusso (Audi modelli Q8, R8 e A1) in precedenza appartenenti alla società destinata alla bancarotta che nel frattempo era stata intestata a un prestanome.