Preti abusarono di due immigrati ad Afragola, arrestate altre tre persone

Si allarga l’inchiesta della procura di Napoli che lo scorso mese di agosto portò alla luce una storia di molestie e abusi sessuali di due frati della basilica di sant’antonio da Padova ad Afragola nei confronti di due giovani immigrati che lavoravano nel santuario. Alle 5 persone arrestate all’epoca si aggiungono altri tre destinatari di una misura cautelare richiesta dalla procura ed emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli nord. Una persona è finita in carcere, altre due agli arresti domiciliari perché ritenute anche loro coinvolte nella rapina in appartamento da cui è scaturita l’indagine. Una rapina che, secondo gli inquirenti, era stata eseguita su mandato di uno dei due frati per coprire gli abusi sessuali compiuti ai danni delle due vittime che avevano salvato sui propri cellulari immagini e chat che avrebbero testimoniato le violenze subite all’interno di alcuni monasteri tra cui la Basilica di Sant’Antonio ad Afragola. Due soggetti incappucciati e dotati di mazze e coltello avevano fatto irruzione nella loro abitazione impossessandosi come unico bottino di un cellulare e tentando invano il furto di un altro prima di darsi alla fuga. Nella prima fase dell’indagine, venne acquisita anche una lettera redatta dagli avvocati delle vittime della rapina e diretta ai frati superiori con la quale nel sollecitare il pagamento delle somme relative alle prestazioni lavorative eseguite nei monasteri fino a quel momento non corrisposte, si faceva riferimento ai rapporti sessuali subiti dalle vittime in cambio di assistenza di carattere sociale e lavorativa. I nuovi indagati avrebbero fatto promesse di denaro ai parenti degli altri arrestati per impedire l’identificazione degli autori materali della rapina. I due frati, padre Domenico Silvestro, sospeso dal vescovo Battaglia dal suo ruolo di parroco e padre Nicola Gildi erano stati arrestati e poi scarcerati dal tribunale del Riesame. Gildi si trova agli arresti domiciliari.