È tornato nella sua Napoli acclamato dagli amici di sempre, che non lo hanno mai abbandonato nel momento più difficile della sua carriera di poliziotto. Vittorio Pisani nuovo Capo della Polizia ha scelto Napoli dopo la sua prima uscita ufficiale a Palermo.
L’INCHIESTA CHE COINVOLSE PISANI
Non un caso, ritrovarsi nel medesimo luogo che lo vide storico numero uno della squadra mobile partenopea e artefice della cattura dei superboss Iovine e Zagaria. Poi l’inchiesta infamante che vide Pisani nel 2011 coinvolto con l’accusa di riciclaggio di denaro da parte del clan Lo Russo in alcuni ristoranti di Napoli di proprietà dei fratelli Iorio.
Accusato di rivelazione di segreto, abuso d’ufficio e favoreggiamento, nel 2013 fu scagionato e assolto con formula piena riprendendo il suo cammino professionale sempre in ascesa che lo ha portato nel 2019, con il governo Conte I alla nomina di vice direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI) con la qualifica di dirigente generale di pubblica sicurezza. E poi poche settimane fa a ruolo di Capo della Polizia.
INTITITOLAZIONE DELLA SALA RIUNIONI DELLA MOBILE A MARIO BIGNONE
Dopo un incontro stamattina a Palazzo di governo con il prefetto Claudio Palomba, Pisani è arrivato introno alle 12 in questura, a via Medina accolto dal questore Alessandro Giuliano, per presenziare all’intitolazione della sala riunioni della mobile a Mario Bignone, primo dirigente scomparso prematuramente all’età di 44 anni a Palermo.
Nel suo intervento, preceduto dal commosso ricordo che di Bignone ha fatto la moglie, Pisani ha ricordato la qualità dell’uomo e dell’investigatore. Ricostruendo l’episodio della cattura del superlatitante Pietro Licciardi proprio grazie a una delicata operazione di polizia effettuata da Bignone sotto copertura. A margine dell’incontro le parole del Questore di Napoli Giuliano che si è espresso su Bignone.