venerdì, Novembre 15, 2024
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Quatargate, Cozzolino: “Pronto a rinunciare all’immunità”

L'europarlamentare lamenta di non essere stato ascoltato ancora dalla Procura di Bruxelles. "Mai ricevuto somme di denaro".

Quatargate, Cozzolino: “Pronto a rinunciare all’immunità”

Audizione stamattina a Bruxelles del parlamentare europeo dinanzi alla commissione Juri. L’eurodeputato si dichiara del tutto estraneo ai fatti riguardanti l’indagine, lamenta di non essere ancora mai stato ascoltato.

Nonostante la sua richiesta in questo senso, dal giudice belga Michael Claise, che conduce l’inchiesta, e si è detto pronto a rinunciare alla propria immunità. Una decisione, quest’ultima che spetta al Parlamento europeo.

CONFUTATE LE ACCUSE SULLE SUE POSIZIONI VERSO IL QUATAR E IL MAROCCO

L’eurodeputato comunica una serie di dettagli per confutare le accuse sulle posizioni che avrebbe preso per influenzare le decisioni del Parlamento europeo riguardo al Qatar, al Marocco, all’Algeria, al lavoro nella Commissione d’inchiesta del Parlamento incaricata di esaminare l’uso di Pegasus e di altri spyware di sorveglianza.

Afferma, inoltre, di avere delle relazioni “cordiali”, come “con molti altri colleghi” ed “esclusivamente personali e di natura amichevole” con l’ambasciatore del Marocco in Polonia Abderrahim Atmoun, che parla molto bene l’italiano. L’ambasciatore Atmoun è uno dei personaggi sospettati nell’inchiesta di fare da tramite nei tentativi di corruzione degli eurodeputati”.

“LE MIE RELAZIONI CON L’AMBASCIATORE DEL MAROCCO SONO CORDIALI E DI NATURA AMICHEVOLE”

“Sono queste le uniche circostanze di fatto, vere e riscontrabili, che sono in grado di riferire sui fatti oggetto della richiesta di revoca dell’immunità”, afferma Cozzolino di fronte alla commissione Juri.

E ha sottolineato subito dopo: “Voglio aggiungere di non aver mai ricevuto somme di danaro, beh direttamente ne indirettamente, le in contanti né contrattazioni finanziarie, né per me né per qualsivoglia associazione, fondazione, Ong, impresa o persona fisica”.

Cozzolino spiega come Francesco Giorgi, ex assistente del principale accusato nel Qatargate, l’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri, sia diventato suo assistente, e come questo sia alla base delle accuse che lo riguardano.

“Il sospetto nei miei confronti è basato sul fatto che Giorgi lavorasse alle mie dipendenze, essendo stato in precedenza assistente di Panzeri”.

L’EUROPARLAMENTARE CHIARISCE ANCHE LA COLLABORAZIONE CON GIORGI

Ricorda poi che “è prassi di questo Parlamento, come di tanti parlamenti nazionali, assumere come propri collaboratori funzionari accreditati dall’aver collaborato nelle precedenti legislature con altri deputati”.

“Quando ho assunto Giorgi – continua – egli era ritenuto uno dei più brillanti giovani funzionari di Bruxelles e poteva vantare anche una importante rete di relazioni istituzionali”.
inoltre, “Panzeri, dal cui ufficio proveniva, era tra i più stimati parlamentari italiani uscenti, essendo stato in carica per tre legislature consecutive, dal 2004 al 2019”.

“UNA VIOLENTA CAMPAGNA DI STAMPA STA DEVASTANDO ME E LA MIA FAMIGLIA”

“Da oltre un mese – lamenta poi l’eurodeputato – sono al centro di una violenta campagna di stampa, che sta devastando me e la mia famiglia sulla base di un mero sospetto. Un sospetto più inquietante sul piano politico dal fatto, in sé allarmante, che le indagini – aggiunge Cozzolino – traggono origine dall’attività dei servizi segreti di diversi Stati soprattutto non europei”. E questo è un fatto “del quale questo Parlamento dovrà prima o poi occuparsi in difesa della sua autonomia”.

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