lunedì, Novembre 18, 2024
HomeAttualitàRaccolta pomodori, settore in difficoltà e aumentano i prezzi

Raccolta pomodori, settore in difficoltà e aumentano i prezzi

Settore della produzione del pomodoro a rischio a causa del mal tempo e sulle sue ricadute sulle coltivazioni

Raccolta pomodori, settore in difficoltà e aumentano i prezzi

In quattro anni il costo del pomodoro fresco è passato da 87 euro a tonnellata agli attuali 150. Quasi il doppio. Una corsa all’aumento che si riflette sugli scaffali dei supermercati dove il prezzo medio della passata di pomodoro è arriva a 1,60 centesimi, contro 1,31 centesimi dell’anno precedente. Un impatto devastante sull’economia anche in Campania.

È iniziata la campagna di trasformazione del pomodoro 2023, anche quest’anno all’insegna delle difficoltà. Le incognite sono sempre tante e lo scenario socio-economico rischia di incidere in maniera significativa sulla sostenibilità economica del settore.

CRESCONO COSTI DI PRODUZIONE DEI MATERIALI DEGLI IMBALLAGGI

Da un lato la costante crescita dei costi di produzione, in particolare quelli della materia prima e degli imballaggi, dall’altro la contrazione dei consumi generata dalle tendenze inflattive, avranno certamente effetti molto negativi sulle marginalità delle imprese. Una combinazione di fattori, dunque, che preoccupa notevolmente uno dei comparti più rappresentativi e importanti dell’industria alimentare italiana.

Per questa campagna di trasformazione, in Italia sono stati messi a coltura circa 68.600 ettari, con un incremento del 5% rispetto al 2022. Sulla base di questi dati e considerando le rese storiche, è possibile prevedere una produzione di circa 5,6 milioni di tonnellate.

Naturalmente si tratta di stime e il volume delle produzioni dipenderà sia dalle rese agricole che da quelle industriali, anche in ragione della qualità della materia prima conferita.

PROBLEMA MALTEMPO E RISCHI PER LE COLTIVAZIONI

Permane l’incognita maltempo, col rischio del continuo susseguirsi di eventi estremi che hanno già avuto e potrebbero ancora avere importanti effetti sulle coltivazioni e quindi sulla produzione industriale.

Quella del pomodoro da industria rappresenta la più importante filiera italiana dell’ortofrutta trasformata e, con un fatturato complessivo (2022) di 4,4 miliardi di euro (3,3 miliardi generati dalle aziende associate ad ANICAV), riveste un ruolo strategico e di traino dell’economia nazionale impiegando circa 10.000 lavoratori fissi e oltre 25.000 lavoratori stagionali, cui si aggiunge la manodopera impegnata nell’indotto.

L’Italia, terzo trasformatore mondiale di pomodoro dopo gli USA e poco distante dalla Cina, resta primo trasformatore di derivati destinati direttamente al consumo finale, rappresenta il 14,8% della produzione mondiale (pari a 37,3 milioni di tonnellate) e il 56,5% del trasformato europeo.

Skip to content