Rapina per coprire abusi sessuali, coinvolti due frati
Coinvolti due frati nella rapina anomala avvenuta nella territorio di Afragola. 6 complessivamente le persone arrestate.
Secondo la Procura di Napoli Nord il furto sarebbe stato eseguito su mandato di uno dei due frati per coprire gli abusi sessuali compiuto ai danni di due vittime che avevano salvato sui propri cellulari immagini e chat che testimonierebbero le violenze subite all’interno di alcuni monasteri tra cui la Basilica di Sant’Antonio ad Afragola.
A dare il via alle indagini, dalle quali è emersa la singolarità dei furti, la denuncia delle due vittime. Da quando emerge dalle dichiarazioni, due soggetti incappucciati e dotati di mazze e coltello avrebbero fatto irruzione nella loro abitazione impossessandosi come unico bottino di un cellulare e tentando invano il furto di un altro prima di darsi alla fuga.
Nel corso delle indagini sarebbe stata acquisita anche una lettera redatta dagli avvocati delle vittime della rapina e diretta ai frati superiori con la quale nel sollecitare il pagamento delle somme relative alle prestazioni lavorative eseguite nei monasteri fino a quel momento non corrisposte, si faceva riferimento anche a rapporti sessuali subiti dalle vittime in cambio di assistenza di carattere sociale (abiti, alimenti e quant’altro necessario alla loro sopravvivenza) e lavorativa (assicurando loro un impiego retribuito in ogni luogo di culto in cui i due frati si trovavano a svolgere le proprie funzioni religiose).
IL DOLORE DELL’ARCIVCESCOVO BATTAGLIA
“È con molto dolore che ho avuto notizia questa mattina dell’arresto di due Frati Minori della Provincia Napoletana, di cui uno operante nel territorio diocesano”. Così l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, in una nota diffusa poco fa sulla vicenda. “Il dispiacere e la tristezza non sono causate soltanto dall’apprendere delle infelici vicende in cui i due Frati sono implicati, ma dallo smarrimento e dal turbamento che tale notizia provocherà nel cuore dei fedeli della Parrocchia – Santuario di S. Antonio in Afragola in cui uno dei due svolgeva il ministero di Parroco e dell’intera comunità diocesana ferita da quanto accaduto. Nel comunicare a tutti che ho immediatamente provveduto a sospendere il Parroco dal suo ministero, voglio esprimere ai fedeli di Afragola e a quanti sono legati per affetto e devozione al Santuario di S. Antonio la mia personale vicinanza, accogliendone il disorientamento e condividendo con loro la fiducia nel Signore, Pastore Buono, la cui Parola affidabile, giusta e misericordiosa è l’unico fondamento su cui costruire la nostra vita”, scrive Battaglia. “Invito tutti ad avere fiducia nel lavoro della Magistratura e a ricordare nella preghiera coloro che a vario titolo sono coinvolti in questa triste vicenda”, conclude l’arcivescovo.