lunedì, Novembre 18, 2024
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Rapporto Dia, Napoli tra l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella

Rapporto Dia, Napoli tra l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella

Non solo altarini e murales.

E’ sempre più frequente l’uso dei social network per condividere messaggi testuali e frammenti audiovisivi espliciti di ispirazione camorristici.

A sottolinearlo, nella relazione per il primo semestre 2021, è la Direzione Investigativa Antimafia che rileva come sia forte il rischio che l’identità mafiosa possa prendere il sopravvento anche attraverso la credibilità e l’autorevolezza del profilo social.

L’esistenza di uno stretto legame tra gruppi in un’unica alleanza, spiega la relazione, viene sempre più spesso dimostrato dai post sui social.

Attraverso fotografie e post gli affiliati alle organizzazioni criminali ostenterebbero infatti l’appartenenza al gruppo e commenterebbero le azioni di fuoco.

In questa dimensione socio-culturale, rileva inoltre la relazione, non vanno sottovalutati i fenomeni di violenza urbana a opera di bande.

Nella relazione è stato anche rilevato un numero di rapine nei confronti dei rider aggrediti nei diversi quartieri napoletani.

Nel capoluogo partenopeo gli equilibri criminali costituiscono sempre espressione di un più ampio progetto riconducibile all’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella.

In tutta la regione, inoltre, il coinvolgimento di minori in eventi criminosi starebbe registrando una significativa evoluzione per numero e tipologia di eventi delittuosi di cui gli stessi minori risultano non solo vittime ma talvolta protagonisti per motivi derivanti dalla loro condizione sia di tossicodipendenza, sia di affiliazione a famiglie di camorra.

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