“Napoli è la città dove si paga l’assicurazione auto più cara d’Italia e non ci sono motivi obiettivi nelle basi di calcolo ma solo pregiudizio affinché si continui a far pagare di meno i settentrionali”
Lo afferma Rossella Solombrino, segretario nazionale del Movimento Equità Territoriale.
“Le compagnie assicurative continuano a giustificare le tariffe più alte nel Mezzogiorno citando presunti rischi maggiori di frodi e incidenti, ma non rendono noti i metodi di calcolo delle penalizzazioni territoriali. Nessun cittadino può accedere a dati verificabili, distinti per zona, classe di merito e comportamento individuale. Il rischio viene calcolato sulla media del territorio, non sul comportamento del singolo assicurato. Chi è virtuoso e non ha mai causato incidenti, continua a pagare il triplo solo per il CAP di residenza.
Sono tutte incongruenze: nonostante l’alto numero di incidenti, frodi e furti di città come Milano, le città meridionali vengono comunque penalizzate arrivando a pagare anche il doppio
Il sistema assicurativo italiano si fonda quindi su pregiudizi storici contro il Sud: così come è accaduto con la legge sul federalismo fiscale.
I criteri territoriali alimentano un algoritmo del sospetto, che trasforma il luogo di nascita in un’aggravante assicurativa. Non esiste alcuna verifica indipendente, nessuna pubblicazione trasparente: il silenzio è funzionale al mantenimento di un sistema iniquo.
La nostra proposta – conclude Rossella Solombrino – è un sistema trasparente di valutazione del merito con il calcolo dei premi assicurativi basato solo sul profilo personale del guidatore, non sulla residenza come la classe di merito basata sugli anni di patente, la cronologia dei sinistri e il chilometraggio annuale e infine l’istituzione di un fondo mutualistico nazionale (gestito da IVASS/ANIA) per compensare i rischi tra le varie aree del Paese senza gravare sui singoli”