Restauro Castel Capuano, pubblicato il bando di gara
Sette milioni di euro per riportare Castel Capuano al centro della vita culturale e istituzionale di Napoli. L’Agenzia del Demanio ha pubblicato il bando di gara per la progettazione del restauro di uno dei simboli più riconoscibili del capoluogo campano, per decenni sede storica della giustizia partenopea. La gara riguarda i servizi di ingegneria e architettura necessari a restituire nuova vita al complesso: dal progetto di fattibilità tecnico-economica, alla progettazione esecutiva, fino alla direzione dei lavori e al coordinamento della sicurezza.
Un incarico dal valore milionario, con scadenza fissata al 26 settembre per la presentazione delle offerte. Castel Capuano, costruito nel XII secolo sotto il regno normanno di Guglielmo I, è il secondo castello più antico della città dopo Castel dell’Ovo. Nel corso dei secoli ha subito numerosi rimaneggiamenti: da residenza reale a sede del Sacro Regio Consiglio, fino a diventare, dal Cinquecento, sede del tribunale. Una destinazione che ha mantenuto fino agli anni ’90, quando le attività giudiziarie furono trasferite nel nuovo Palazzo di Giustizia al Centro Direzionale. Da allora, nonostante il suo valore storico e architettonico, l’edificio è rimasto in gran parte inutilizzato, pur continuando a dominare la scena urbana alle porte del centro storico, in un’area dichiarata patrimonio UNESCO.
L’intervento annunciato dal Demanio punta a un duplice obiettivo: da un lato la tutela e il restauro conservativo di un bene vincolato, dall’altro la rifunzionalizzazione degli spazi per ospitare nuove attività istituzionali e culturali. Non soltanto dunque un recupero edilizio, ma un progetto di valorizzazione complessiva che mira a riportare il complesso al cuore della vita cittadina. L’operazione si inserisce nel più ampio piano di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio pubblico: un programma nazionale che coinvolge diversi edifici storici di Napoli, con l’intento di trasformarli in luoghi accessibili, aperti e fruibili dalla collettività .