Riciclavano denaro sporco, 25 misure cautelari e sequestri da 8,4 milioni
Aveva base a Napoli l’organizzazione dedita al riciclaggio di denaro sporco sgominata da carabinieri e guardia di finanza, nell’ambito di un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia. 25 misure cautelari eseguite in altre 7 province, oltre a quella partenopea, e un sequestro superiore agli otto milioni di euro. Associazione per delinquere, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, tentata estorsione e tentato omicidio, i resati contestati. Tutto aggravato dal metodo mafioso.
Tra i destinatari delle misure cautelari anche personaggi legati agli ambienti della criminalità organizzata, ma ancora non si conosce la loro identità ne il clan di appartenenza. Secondo le risultanze investigative l’organizzazione aveva investito il denaro sporco derivante dalle frodi fiscali e dalla contraffazione di abiti griffati anche in una clinica per la cura dell’autismo.
Il denaro riciclato è stato impiegato anche per investire in ristorazione, vendita di orologi contraffatti e anche in altri settori dell’economia. Tre dei destinatari delle misure cautelari si trovano già in carcere, mentre nove sono finiti agli arresti domiciliari. Per altri tredici l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Ai domiciliari Salvatore D’Amelio, titolare di vari brand internazionali di abbigliamento giovanile (tra cui “Minimal” e “Drop list”).
Dagli accertamenti è anche emerso che alcuni dei destinatari dei provvedimenti trasportavano armi clandestine con matricole abrase (sia armi comuni da sparo che armi da guerra). Alcuni indagati inoltre avrebbero preso parte anche ad altre vicende criminali, come la detenzione e il porto illegale di armi, la tentata estorsione e il tentato omicidio, aggravati dal metodo mafioso, ai danni di una persona in debito per un affare non andato a buon fine.