Nel centro storico che prova a resistere alla movida violenta, al commercio abusivo e alla gentrificazione, può capitare che i cestini per la spazzatura se li mettano da soli imprenditori e associazioni della zona. Dopo averli chiesti invano all’amministrazione comunale di Napoli. E’ bastata qualche lattina, un po’ di pittura, la mano di un artigiano della zona e l’impulso delle associazioni che da tempo si impegnano per una movida sana tra i decumani della città.
I CESTINI SONO SOLO L’INIZIO
Ma i cestini sono solo un passaggio di un progetto più ampio, che comitati civici e associazioni con capofila Arteteka, di Fabrizio Caliendo, hanno voluto chiamare Ripartenope. La sperimentazione dei cestini fai da te avviene in una piazza, san Giovanni maggiore in Pignatelli, finita in passato al centro delle cronache per continui episodi legati alla criminalità minorile o di vandalismo, come il taglio del secolare cedro libanese poi sostituito e il cui tronco oggi campeggia nei giardini a imperitura memoria.
UN PROGETTO CHE COINVOLGE PROFESSIONISTI E ALTRE RISORSE DELLA CITTA’
In molti si sarebbero arresi lasciando abbandonata la zona, soprattutto dopo le continue richieste, inascoltate, di maggior attenzione da parte delle istituzioni preposte. E invece, olio di gomito, una pompa con l’acqua e un artigiano che abbellisce vecchi bidoncini di latta