Riti di Pasqua, don Battaglia tra i rom di Scampia
Accendere una luce forte dove c’è l’ombra cupa del degrado, dove i topi fanno compagnia ai piccoli ospiti dei campi rom nascosti tra le discariche dell’area orientale napoletana.
È iniziata proprio da qui, dal campo rom di Scampia, la tradizionale cerimonia della lavanda dei piedi, per “scegliere l’umano contro tutto ciò che è disumano”, voluta dal vescovo di Napoli don Domenico Battaglia. Una vera e propria processione tra gli ultimi e tra le baracche di questo insediamento di degrado e di sofferenza.
Un pugno nello stomaco per chi entra per la prima volta in questo campo, e soprattutto un segnale di resurrezione, nella testimonianza di rinascita voluta fortemente da don Domenico Battaglia.
LA CONSEGNA DELL’AMPOLLA CON L’OLIO DEI TERRENI DI CAPACI
Riavvolgendo il nastro degli eventi di questa Settimana Santa che si concluderà con la celebrazione pasquale di domenica nel Duomo di Napoli, mercoledì scorso in occasione della messa cresimale in cui la chiesa consacra gli oli che saranno utilizzati per i sacramenti, c’è stata la consegna da parte del questore di Napoli, Alessandro Giuliano dell’ampolla con l’olio proveniente dai terreni di Capaci. La località siciliana tristemente famosa per la strage di 31 anni fa dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i poliziotti della scorta. A Ponticelli, invece, dove l’escalation di violenza e di morte ha segnato gli ultimi giorni del quartiere a nord del capoluogo, domani ci sarà la via Crucis diocesana alla quale prenderà parte il vescovo di Napoli con partenza dalla parrocchia di San Francesco e Santa Chiara alle venti e trenta.