Con la complicità di un sottufficiale della Capitaneria di Porto, avrebbero realizzato a Salerno una centrale per la ‘vendita’ di patenti nautiche.
Un’accusa di cui dovranno rispondere quattro persone a cui, questa mattina, la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Salerno ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare: il militare è finito in carcere, le altre tre agli arresti domiciliari.
Le indagini sono durate otto mesi e sono partite da alcune anomalie riscontrate nel corso di un ordinario controllo. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire lo scenario avvalendosi di intercettazioni telefoniche ed ambientali e attraverso servizi di pedinamento. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Nel corso delle 70 perquisizioni domiciliari effettuate, gli investigatori sono andati alla ricerca delle patenti nautiche e di altro materiale utile ai fini investigativi. Nella circostanza sono stati sequestrati titoli abilitativi e denaro contante per un totale di oltre 50.000 euro, ritenuto profitto del reato di corruzione.
Secondo l’ipotesi accusatoria, le patenti nautiche venivano rilasciate su stampati autentici ed erano registrate agli atti d’ufficio, in modo da farle risultare regolari ad un primo controllo. Ma il titolo, secondo l’accusa, sarebbe stato consegnato a fronte di un pagamento che per l’acquirente finale, poteva variare dai 2000 ai 3000 euro.