E’ una grande sfida, ma soprattutto un impegno che, considerata la situazione, particolarmente impegnativo. Non si sottrae al confronto all’indomani della nomina a direttore generale dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, Antonio D’Amore.
60 anni, da 6 anni direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord dice subito: “La mia prima reazione è stata una grande emozione, subito seguita dalla consapevolezza di dover affrontare al meglio i problemi che ha il Cardarelli ma che riguardano tutti i grandi ospedali italiani”.
Le immagini delle barelle al pronto soccorso del Cardarelli hanno fatto il giro del mondo, come affrontare questo nodo?
“Sono consapevole – spiega D’Amore – che non dobbiamo affrontare solo i problemi del pronto soccorso ma migliorare la giusta organizzazione di tutti i reparti dell’ospedale per riportare il Cardarelli dove deve stare, ai primi posti”.
Nello scenario di un nuovo assetto della sanità campana, il Cardarelli resta strategico. Ma come affrontare la sfida con i medici che scappano o che non partecipano ai concorsi?
“Dobbiamo attrarre i migliori – aggiunge D’Amore -, come accaduto negli ospedali del mio distretto dove non ci sono problemi di carenze di personale”.
Prenderà servizio il 3 agosto, quest’anno niente ferie. Reduce dal covid, D’Amore lascerà all’Asl Napoli 2 Nord una grande eredità: “Lascio – spiega D’Amore – un’azienda risanata, viva, con indici di performance tra i migliori in campo. Cito solo l’ultimo: Pozzuoli ha avuto un riconoscimento dalla Regione per la rete oncologica. Da tutto il personale che ci ha dato tanto nella sanità nei tempi del covid ci è arrivata grande soddisfazione. C’è tanto lavoro dietro e mi aspetta un grande lavoro ora, ma siamo pronti”.