mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Sanremo, Paola Egonu si confessa: “Ecco cos’è il razzismo”

Intervistata da Vanity Fair, la campionessa di volley Paola Egonu ritorna sugli episodi di razzismo vissuti durante la sua vita.

Sanremo, Paola Egonu si confessa: “Figlio? Vivrebbe razzismo”

“Se mai dovessi avere un figlio di pelle nera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io. Se dovesse essere di pelle mista, peggio ancora: lo faranno sentire troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri. Vale la pena, dunque, far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?”.
Paola Egonu, in una lunga intervista a Vanity Fair, torna sugli episodi di razzismo vissuti nella sua vita. Alla vigilia dell’esordio al festival di Sanremo 2023.

 A POCHI GIORNI DAL DEBUTTO A SANREMO COME CONDUTTRICE RITORNA SUGLI EPISODI DI RAZZISMO

“A quattro anni ho capito di essere diversa – racconta nell’intervista la pallavolista – Ero all’asilo e, con un mio amichetto, stavamo strappando l’erba del giardino: ci facevano ridere le radici. La maestra ci ha messo in castigo. Per tre volte le ho chiesto di andare in bagno. Per tre volte mi ha risposto di no. Alla fine ci sono andata di corsa, senza permesso. Troppo tardi: mi ero fatta tutto addosso. La maestra mi ha riso in faccia: “Oddio, fai schifo! Ma quanto puzzi!”. E, per il resto del giorno, non mi ha cambiata. Ho dovuto attendere, sporca, l’arrivo di mia madre nel pomeriggio. Ancora oggi, 20 anni dopo, fatico a usare una toilette che non sia quella di casa mia”.

OGGI C’E’ MENO RAZZISMO IN ITALIA? NO

Rispetto a quando è stata maltrattata all’asilo, oggi c’è meno razzismo in Italia? “No. Capita che mia mamma chieda un caffè al bar e che glielo servano freddo, che in banca lascino entrare la sua amica bianca ma non lei”. Chi non apprezza? “Per esempio quelli che mi insultano chiedendo perché sono italiana. Non sanno niente di me, di noi atlete. Non sanno quanto fatichiamo, quanto siamo stanche, quanto non ci sentiamo all’altezza, quanto a volte vorremmo solo prenderci una pausa da tutto, ma non possiamo. Non ho nemmeno il tempo per godermi una vittoria che arriva la sfida successiva: dopo lo scudetto c’è la Champions, e l’Europeo, la Super Coppa, le Olimpiadi.

DA RAGAZZINA ERO ALTA, NERA E CON I RICCI CHE ODIAVO

Allora poi succede che qualcuno mi dice la frase sbagliata e io mi domando: perché mai dovrei rappresentare voi?”. Egonu sottolinea: “Sono cresciuta in un contesto in cui lo standard di bellezza presupponeva l’essere bianca. E i ragazzini possono essere molto spiacevoli. Io ero sempre la più alta, ero nera, con questi ricci che odiavo. A un certo punto mi sono rasata a zero. Peccato che poi venivo presa in giro perché non avevo i capelli. La vita era uno schifo. Io mi sentivo uno schifo”.

L’INCONTRO CON LA PALLAVOLISTA SKORUPA: “CERTE COSE CAPITANO E BASTA”

Anni fa aveva trovato conforto proprio tra le braccia di una donna, la pallavolista Katarzyna Skorupa. “Come la presero i miei? Malissimo. Erano preoccupati di quello che avrebbero pensato gli zii o i vicini di casa. Poi hanno capito che la mia non era una scelta. Chi opterebbe per uno stile di vita che ti mette contro tutti? Certe cose capitano e basta”.

 

 

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