giovedì, Dicembre 26, 2024
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Scandalo scommesse, Corona annuncia: “Alle 16 farò altri nomi”

Nell'inchiesta non ci sarebbero solo calciatori

Avrebbero voluto attendere le partite dell’Italia per notificare gli atti ai calciatori ma le rivelazioni di Fabrizio corona hanno accelerato le procedure. Nell’ambito della nuova inchiesta sulle scommesse nel calcio italiano, la vaiarbile impazzita è proprio l’ex paparazzo. In un’intervista al Corriere Della Sera, Corona ha anticipato che secondo le sue fonti ci sarebbero almeno altre 10 persone coinvolte. E non si tratterebbe solo di calciatori. I nomi più eclatanti, fino ad ora, quelli di Nicolò Fagioli (Juventus), Sandro Tonali (Newcastle Utd) e Nicolò Zaniolo (Aston Villa). Il primo si è autodenunciato, il secondo sarebbe già pronto a farsi aiutare da un professionista per curare la ludopatia. C’è anche il quarto nome rivelato, quello di Nicola Zalewski, giocatore polacco della Roma.

L’INDAGINE TORINO NASCE DA ATTIVITA’ ANTIMAFIA

Un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Torino sarebbe alla base del procedimento giudiziario sulle presunte scommesse illecite dei calciatori. L’indagine, aperta nel 2022, è svolta dalla squadra mobile della questura. Nel corso degli accertamenti sono state scoperte tracce di puntate su siti internet non autorizzati. Fra le competenze della Dda rientrano i reati di criminalità organizzata, traffico di stupefacenti, traffico di rifiuti. I calciatori restano però indagati solo per ‘esercizio abusivo di attività di gioco e di scommessa’, reato previsto dalla legge 401 del 1989.

ABODI: “LA GENTE SI SENTE TRADITA”

Il ministro dello sport, Andrea Bodi, da Capri dove partecipa al convegno dei giovani di Confindustria, ha spiegato: “La gente mi dice: mi sento tradita e delusa. Cosa dire? Ci sono dei comportamenti individuali e di questo che bisogna parlare – ha detto il ministro a margine dei lavori – ci saranno dei processi dei giudici sportivi e penali. Noi possiamo esprimere dei giudizi di fondo senza personalizzare. Ma dopo ci dobbiamo porre il problema dal punto di vista sociale, senza ipocrisia”. “Ho il timore che cercheremo di trovare come al solito, in maniera tutta italiana un responsabile ma qui dobbiamo rimboccarci le maniche e tutti insieme affrontare il disagio “, ha proseguito non trascurando l’impatto che la vicenda potrebbe avere sulle nuove generazioni “perché un calciatore, un uomo di sport come un artista è un riferimento”. Sulla richiesta da parte di parlamentari della Lega di dimissioni di Gravina il ministro ha detto: ” Non conosco le ragioni. Più che alle dimissioni di qualcuno penso alle attività che possono evitare queste cose”.

 

 

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