giovedì, Dicembre 26, 2024
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Scuola, De Luca: “Governo offensivo rispetto a Campania”

“Ci siamo trovati di fronte una posizione incomprensibile e offensiva del governo nazionale rispetto alla Regione Campania. Il governo ha impugnato l’ordinanza della Regione Campania sulle scuole alle 22.15 di domenica sera, le scuole si aprivano il lunedì”.

Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in diretta Facebook.

“In Campania sono 111 i comuni dove non si sono aperte le scuole – ha detto – di fronte a ordinanze di chiusura totale il governo non ha fatto nulla. Noi volevamo solo prendere due settimane di pausa per far passare il picco dei contagi nella fascia più esposta perché meno vaccinata. Perché? Per una operazione propagandistica, per dire nella conferenza stampa del lunedì successivo che in Italia va tutto bene. Per mezz’ora Draghi ha detto quanto fa male la Dad ai ragazzi. R chi ha mai chiesto la Dad in Campania”.

“Sono un pacifico guerriero – ha aggiunto il governatore – ma pretendo lo stesso rispetto e non ho voglia di farmi prendere per i fondelli da nessuno soprattutto se chi paga per decisioni propagandistiche sono i bimbi. È bene fare un bagno di umiltà e atterrare sulla realtà vera, basta propaganda”.

“Abbiamo cercato di non privare i nostri concittadini degli interventi urgenti – ha detto De Luca – le cose che si possono programmare sono state spostate ma non abbiamo intaccato in nulla i servizi urgenti in cardiologia, oncologia, ostetricia. Stiamo cercando di garantire le cose essenziali. Certo per i ricoveri registriamo ogni giorno ricoveri nel numero di 50-70 pazienti al giorno. Se i numeri sono questi dovremmo trovare ogni dieci giorni 500 posti letto aggiuntivi. Questo resta un punto di criticità forte”.

“Siamo impegnati in uno sforzo di unità e di collaborazione come è doveroso che sia – ha sottolineato De Luca – ma siamo impegnati a dirci la verità delle cose e non ci sentiamo impegnati a fare sviolinate nei confronti di nessuno. Non ci pieghiamo ad esigenze della politica politicante o di bandiere di partito”.

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