La scuola campana è scesa in piazza per chiedere ‘CURA’ . Una richiesta resa plastica con un grande scritta al centro di piazza Dante realizzata con libri di testo scolastici. A manifestare, circa un centinaio, sono i lavoratori della scuola, ma anche i Comitati genitori No Dad e gli studenti. Tutti insieme per dire no alle classi pollaio, no alla Dad e sì ad assunzioni, spazi, didattica in presenza, investimenti. La giornata di mobilitazione nazionale e di sciopero sociale è promossa da Priorità alla Scuola, Cobas e CNPS e vede l’adesione della Rete Scuola Saperi e Cura e dell’Osservatorio popolare. ”Il ministro Bianchi parla di scuola affettuosa – dice Marcella Raiola, docente al ‘Flacco’ di Portici – noi preferiamo una scuola salubre, con tante aule e con meno classi pollaio. Abbiamo bisogno di avere al massimo 15 alunni per classe e invece le direttive ministeriali e governative non stanno andando in questa direzione. La scuola e il Sud hanno bisogno di investimenti”. Docenti e genitori si trovano concordi nel dire ‘no’ alla Dad che – secondo i numeri forniti – non arriva a un milione e 800mila studenti. ”Pensare di risolvere il problema della dispersione accrescendo gli investimenti nel digitale e digitalizzando la scuola è pura follia: la scuola è in presenza”, affermano. I manifestanti sottolineano che la Dad, oltre ad avere ripercussioni psicologiche e fisiche sui ragazzi, ha riflessi anche sul lavoro dei genitori, soprattutto delle donne che – dice Raiola – ”in 99mila casi su 101mila hanno lasciato il lavoro. Questa è una vergogna tutta italiana”. Altro punto nodale sono i precari della scuola che – dicono i docenti – ”potrebbero essere nostri colleghi e potrebbero aiutarci a gestire la difficilissima situazione post pandemica”. Tanti i cartelli e gli striscioni esposti tra cui anche un richiamo ai Simpson con una sagoma di Burt e la scritta: ”Anche Burt vuole tornare a scuola’. I Comitati di genitori No Dad, che in Campania manifestano da mesi contro le chiusure imposte dalle ordinanze regionali, evidenziano che ”il Governo continua a sottoporci a un compromesso perché l’eventuale riapertura – dice Flavia, madre ed educatrice – riguarda solo l’infanzia e le elementari mentre la scuola finisce forse ai dottorati”. Le famiglie sono preoccupate che in Campania si possa proseguire in Dad anche dopo le festività pasquali mentre ribadiscono che ”la scuola in Campania, nei 30 giorni in cui è stata aperta, ha dimostrato di essere sicura con mascherine, gel e distanziamento”.