mercoledì, Novembre 12, 2025
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Shock a Castellammare, la Juve Stabia in “amministrazione giudiziaria”

Applicata la misura di prevenzione ex art. 34 del Codice Antimafia

Shock a Castellammare, la Juve Stabia in “amministrazione giudiziaria”

Parte da un controllo della polizia su un addetto alla sicurezza all’interno dello stadio Menti di Castellammare, l’inchiesta che ha portato alla disposizione dell’amministrazione controllata per infiltrazioni mafiose della società Juve Stabia, squadra neopromossa in serie B. Dai controlli della polizia, l’uomo risultò essere affiliato al clan Imparato e già sottoposto a Divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Un particolare raccontato dal Questore di Napoli, Maurizio Agricola, durante la conferenza stampa convocata dal procuratore Nicola Gratteri e dal procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo

Il controllo capillare del clan su tutte le attività della Juve Stabia

Dalla gestione degli steward alla biglietteria, passando per il controllo del settore giovanile e delle trasferte della squadra: era capillare il controllo del clan D’Alessandro attraverso una serie di imprese e soggetti. In Italia si tratta del terzo caso e non è escluso che in futuro altre società possano finire nel mirino della procura antimafia

Ipotesi rinvio per il prossimo match delle “vespe”

Non è escluso, ha detto il prefetto, Michele di Bari, che il prossimo match di campionato possa essere rinviato

La società

Il proprietario di maggioranza della Juve Stabia è Brera Holdings, che detiene il 52% delle quote attraverso un accordo con il socio precedente, Andrea Langella (attraverso la sua holding, XX Settembre Holding S.r.l.), che mantiene il restante 48%. Andrea Langella ricopre anche la carica di Presidente.