Sicurezza alimentare, a tavola con il sommelier delle ostriche
Riconoscere le ostriche, la loro diversa provenienza, in base al profumo, al sapore, all’indice di carne. Adottare la giusta conservazione. Servirle alla corretta temperatura. Sono queste, in sintesi, le caratteristiche che dovrà avere l’ostricaro ossia il professionista della degustazione dell’ostrica. È questo, in sintesi, l’obiettivo dell’AIOST, l’Associazione Italiana Ostricari nata su iniziativa di tre grandi cultori della materia: gli imprenditori del settore alta ristorazione Daniele e Simone Testa e Alessio Cutino, CEO di attività ristorative.
INIZIATIVA DELL’AIOST, L’ASSOCIAZIONE ITALIANA DEGLI OSTRICARI
Un po’ come accade per il vino, anche per questo mollusco bivalve, sarà possibile ora ricevere una corretta formazione in modo da consentire al consumatore finale un consumo responsabile e consapevole.
PROTOCOLLO D’INTESA CON L’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DEL MEZZOGIORNO
Alla presentazione nella sala Ostrichina della Casina Vanvitelliana i sindaci di Bacoli e Pozzuoli Josi Geardo della Ragione e Luigi Manzoni, Tema molto sentito è quello della sicurezza alimentare non a caso l’Aiost ha già firmato un protocollo d’intesa con l’Istituto Sperimentale Zooprofilattico del Mezzogiorno, guidato dal direttore generale Antonio Limone.