venerdì, Novembre 15, 2024
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Sicurezza sul lavoro, Attili (UIL): ” Perché lo Stato non tutela i suoi servitori”?

Pubblichiamo l’intervento di Benedetto Attili, Tesoriere Uil Nazionale e Responsabile Dipartimento Uil Sicurezza

“Ad un’attenta analisi della normativa attualmente vigente nel comparto sicurezza e difesa, abbiamo rilevato un’anomalia che si prefigura quale violazione di diritti fondamentali dei lavoratori in divisa, Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri, Agenti di Polizia Penitenziaria, Militari. Per tutto il mondo del lavoro, privato e pubblico, viene definito l’orario di lavoro: quante ore devono essere contrattualmente svolte come lavoro ordinario, quanti turni di lavoro possono essere svolti, quanto straordinario e come questo debba essere calcolato con un incremento sulla paga oraria base. In questo comparto assistiamo, invece, ad un fenomeno più folle che unico: la retribuzione straordinaria risulta pari a quella prevista per l’orario ordinario, se non addirittura, in alcuni casi inferiore.
Come è possibile questo? Come è possibile che di fatto il datore di lavoro pubblico preferisca utilizzare ingenti risorse per le ore di straordinario anziché utilizzarle per nuove assunzioni?
Le giustificazioni “contabili” fornite a seguito di nostre precise istanze oltre che insussistenti, a nostro parere, violano il diritto di questi lavoratori di pretendere il rispetto dell’orario di lavoro che, data la cronica situazione di sottorganico, li vede allungare la propria prestazione “ordinariamente” ed in modo “programmato” oltre le previste 36 ore.
Ora, in fase di rinnovo contrattuale rileviamo la posizione di parte pubblica di mettere a costo contrattuale l’incremento del valore dello straordinario in ragione degli incrementi del tabellare.
Le risorse destinate all’adeguamento della prestazione ordinaria sono dirottate a pagare lo straordinario. Naturalmente, in questi anni, per difendere il valore della retribuzione base, non si è adeguato il valore dello straordinario, arrivando alla situazione attuale di palese illegittimità.
Lo strumento dell’orario straordinario è per sua natura un elemento ulteriore rispetto alla normale prestazione lavorativa e in tutto il mondo del lavoro questo viene regolato fissando delle percentuali di incremento retributivo per corrispondere la maggiore gravosità del lavoro e dissuadere il datore di lavoro da un prolungamento dell’orario ordinario. In fase di rinnovo contrattuale questo non rileva, dal punto di vista economico, se non sul calcolo degli arretrati.
Riteniamo sia indispensabile che anche per questi comparti di contrattazione si ripristini una regolamentazione del lavoro straordinario legittima e rispettosa delle regole esistenti.
Siamo certi che il Ministro della Funzione Pubblica sanerà questo grave problema di illegittimità all’interno di comparti fondamentali per il funzionamento dello Stato.

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