venerdì, Aprile 19, 2024
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Stop Superbonus, è allarme: milioni di appartamenti a rischio pignoramento

I condomini potrebbero essere chiamati a pagare cifre inaspettate e con la conseguenza che potrebbero essere milioni le case pignorate.

Stop Superbonus, è allarme: milioni di appartamenti a rischio pignoramento

Adesso a rischiare grosso solo i condomini e soprattutto le singole famiglie. Dopo l’allarme dei costruttori dell’Ance per lo stop al Superbonus, con la coda preoccupante dei crediti incagliati accumulati dalle ditte esecutrici dei lavori, lo scenario è davvero preoccupante.

Il Governo con “trasparenza, coerenza e responsabilità”, si legge in una nota del Mef, è impegnato ad assicurare “un’uscita sostenibile” delle misure decise in passato che non appaiono più replicabili nelle forme attuali. Come attestano anche i cambi di rotta sul Superbonus al 110% e la correzione delle norme sui bonus edilizi, “indispensabile presupposto” a tutela dei conti pubblici per il 2023.

Tuttavia, se il blocco del Superbonus 110% può dare ossigeno ai conti pubblici, rischia di mettere in ginocchio le imprese del settore e parecchie famiglie. Dopo le imprese – 50mila quelle a rischio fallimento – è la volta dei condomini che potrebbero essere chiamati a pagare cifre inaspettate, con la conseguenza che potrebbero essere milioni le case pignorate e quindi messe all’asta.

 A RISCHIO I PAGAMENTI DEI LAVORI AVVIATI E CONCLUSI

Ecco le prime conseguenze: cantieri fermi e famiglie disorientate. Alle quali era stato promosso di eseguire i lavori di ristrutturazione a costo zero. E adesso chi paga i lavori avviati e conclusi? Chi permetterà di completare quanto iniziato? Come si sbloccherà una situazione di totale stallo e pericolosa da un punto di vista economico?

PER CHI HA INIZIATO I LAVORI AD OTTOBRE LA SITUAZIONE E’ DAVVERO INCERTA

Il rischio è che, a partire da settembre di quest’anno, molti proprietari rischiano di vedere le loro abitazioni essere oggetto di pignoramento fino alla messa all’asta. Milioni di appartamenti che rischiano di essere persi dai legittimi proprietari che, di fatto, si sono limitati a fidarsi dello Stato. Un problema serio che riguarda in particolare chi ha iniziato ad eseguire i lavori a partire da ottobre dello scorso anno. Una beffa che fa il paio con le difficoltà che i costruttori stessi e i relativi subappaltatori stanno vivendo in queste settimane.

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