giovedì, Ottobre 30, 2025
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Strangolata in casa, assassino non risponde al pm: trasferito in carcere

Nei prossimi giorni sarà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, Assunta Sgarbini

Sarà eseguita nei prossimi giorni l’autopsia sul corpo di Assunta Tina Sgarbini la donna di 47 anni uccisa sabato scorso nel suo appartamento di Montecorvino Rovella. La salma si trova nell’obitorio dell’ospedale di Eboli, il rapporto del medico legale chiarirà le cause della morte. E non parla Christian Persico, il muratore trentasettenne finito in carcere con l’accusa di aver soffocato la donna con cui aveva avuto una lunga relazione.

L’ARRESTO DEL PRESUNTO ASSASSINO

Sabato sera, intorno alle 20.00 è stato rintracciato dai carabinieri non lontano dal luogo del delitto, a Montecorvino Rovella, un centro di poco più diecimila abitanti vicino a Salerno. E’ stato portato nella caserma dell’Arma di Battipaglia, ma con il pubblico ministero che ha emesso il provvedimento di fermo per omicidio ha fatto scena muta. Il suo avvocato, Michele Gallo, lo ha descritto “tranquillo e lucido”, aggiungendo che “si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oltre alle sue generalità, non ha reso altre dichiarazioni”. Probabilmente una strategia difensiva in vista dell’udienza di convalida davanti al gip, che si terrà nelle prossime ore: l’avvocato, del resto, ha spiegato di avere avuto “solo un contatto fugace” col suo nuovo assistito.

ASFISSIATA E STRANGOLATA

Gli investigatori, intanto, sono al lavoro per ricostruire nel modo più dettagliato possibile cosa sia avvenuto la notte tra venerdì e sabato in quell’appartamento di via mons. Michelangelo Franchini, dove Tina è stata assassinata. Uccisa forse con una busta di plastica o asfissiata con una pellicola da alimenti.
Sul punto sarà ovviamente di nuovo sollecitato a rispondere l’uomo fermato, una cui prima ammissione di colpa è contenuta nel biglietto che avrebbe lasciato ai genitori: “Ho fatto una cavolata”, avrebbe scarabocchiato, manifestando poi l’intenzione di suicidarsi. Allarmati, i familiari di Christian Persico hanno avvisato i carabinieri, che sono andati a casa di Tina ed hanno scoperto il cadavere. Persico, invece, non si era suicidato ma era scappato, senza allontanarsi di molto: quando i carabinieri lo hanno bloccato, avvisati da qualcuno che l’aveva riconosciuto, l’uomo si è consegnato senza opporre resistenza. Sul volto dei graffi, forse segno della difesa disperata della compagna che l’aveva lasciato.
Il sindaco di Montecorvino Rovella, Martino D’Onofrio, e con lui tante persone che conoscevano la coppia, si affrettano a spiegare che nulla faceva immaginare un epilogo simile. “La nostra comunità è ancora sconvolta e attonita”, dice il primo cittadino. “Non ci risultano denunce e neanche segnali di pericolo. E questo rende tutto più complicato, perché è difficile intervenire quando non ci sono evidenti motivi di criticità. La nostra comunità è vicina alla famiglia e ai tre figli di Tina (avuti da una precedente relazione – ndr) e, se necessario, predisporremo con l’Asl il massimo supporto psicologico”.