lunedì, Luglio 8, 2024
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Stupri a Caivano, pesanti condanne per i due maggiorenni del branco

12 anni e 5 mesi per Varriale, 13 e 4 mesi per Mosca. Pisani: "Sentenza giusta, condanna esemplare"

Due condanne a 12 anni e 5 mesi e 13 anni e 4 mesi: è la pena inflitta dal giudice del tribunale di Napoli Nord Mariangela Guida a Giuseppe Varriale e Pasquale Mosca, i due imputati maggiorenni per gli stupri di cui sono state vittima due cuginette di 12 e 10 anni a Caivano, in provincia di Napoli. La Procura di Napoli Nord aveva chiesto per Varriale e Mosca – un diciannovenne e un 20enne – 11 anni e 4 mesi e 12 anni di reclusione. La sentenza, la prima su questa vicenda, è stata emessa al termine di una camera di consiglio di alcune ore.

INTERVISTA ALL’AVVOCATO PISANI

L’avvocato Angelo Pisani difende la mamma e il fratello di una delle bambine vittime del branco.
Avvocato Pisani, come commenta la sentenza?
“È una condanna giusta e speriamo esemplare per chi ha umiliato e violato la vita, distruggendo l’anima di bambine innocenti. Questi criminali non sono solo colpevoli di abusi sessuali, ma anche vittime del degrado e dell’inferno delle periferie come Caivano e tanti altri quartieri simili in Italia, abbandonati e sfruttati per anni anche dalla malapolitica”.
La sentenza ha inflitto pene severe ai due imputati. Come giudica la decisione del giudice?
“Il giudice ha agito con fermezza, infliggendo pene severe ai due imputati, riconoscendo la gravità dei crimini commessi. La condanna di 12 anni e 5 mesi per Giuseppe Varriale e 13 anni e 4 mesi per Pasquale Mosca riflette la necessità di giustizia per le vittime. Inoltre, la provvisionale di 50mila euro immediatamente esecutiva per le due bambine e i 20mila euro per ciascuno dei genitori della più piccola dimostrano un impegno concreto nel risarcire almeno parzialmente i danni subiti”.
Come commenta l’interdizione perpetua inflitta ai due condannati?
“L’interdizione perpetua è una misura necessaria per proteggere la società da individui che hanno commesso atti così gravi. Queste persone non dovrebbero avere la possibilità di ripetere tali crimini. È una decisione che tutela le vittime e la comunità, e spero che serva da deterrente per futuri comportamenti criminali”.
Qual è stato l’impatto di questa vicenda sulla comunità di Caivano e sulle famiglie delle vittime?
“Questa vicenda ha avuto un impatto devastante sulla comunità di Caivano e sulle famiglie delle vittime. Le bambine hanno subito traumi enormi che richiederanno anni per essere superati, se mai sarà possibile. La comunità è stata scossa da questi eventi, che hanno messo in luce le condizioni di abbandono e degrado in cui molte periferie italiane versano”.
Cosa si può fare per prevenire simili tragedie in futuro?
“È fondamentale intervenire nelle periferie abbandonate, offrendo supporto e risorse alle comunità locali. La prevenzione passa anche attraverso l’educazione, il supporto psicologico e sociale per le famiglie, e la lotta contro la malapolitica e la criminalità organizzata. Solo attraverso un impegno collettivo si può sperare di evitare che simili tragedie si ripetano”.
Qual è il messaggio che vuole mandare alle istituzioni?
“Alle istituzioni dico che è ora di agire con decisione per proteggere i più vulnerabili e per risanare le periferie. Non possiamo permettere che altri bambini crescano in ambienti così pericolosi e degradati. È necessario un impegno concreto e duraturo per migliorare le condizioni di vita e garantire un futuro migliore per tutti”.
La sentenza sarà seguita da motivazioni entro 30 giorni. Cosa si aspetta da queste?
“Mi aspetto che le motivazioni forniscano un quadro chiaro e dettagliato delle ragioni che hanno portato a queste condanne, sottolineando la gravità dei crimini e l’importanza di proteggere le vittime. Speriamo che queste motivazioni possano essere utilizzate anche come base per future azioni legali e per promuovere cambiamenti nelle politiche di tutela dei minori. Purtroppo nessuna sentenza potrà restituire serenità e pace alle vittime ed alle loro famiglie, ma speriamo almeno chr le istituzioni oltre ad una giusta risposta giudiziaria garantiscano anche assistenza e cura alle vittime, in primis alle bambine abusate ma anche ai loro familiari ed alla madre distaccata da loro , che hanno diritto alle cure ed al reinserimento in un tessuto sociale civile e normale senza lesione e mortificazione degli affetti e valori , ora massimo impegno anche per far riabbracciare secondo le procedure di legge e con ogni tutela i minori ai genitori come previsto anche dalla costituzione

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