Tentavano di ricostruire clan Casalesi, 14 arresti
Stavano provando a ricostituire una frangia del clan dei Casalesi le 14 persone arrestate durante un blitz dei carabinieri di Caserta nell’ambito di un’indagine della direzione distrettuale antimafia di Napoli. Dall’inchiesta è emerso che uno degli arrestati, tornato in libertà di recente dopo 24 anni di reclusione, stava tentando di ricostituire una fazione del famigerato cartello criminale. 14 le misure cautelari (9 in carcere e 5 ai domiciliari) emesse nei confronti di altrettanti indagati a cui i militari e gli inquirenti contestano i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, incendio, detenzione di armi e ricettazione. 120 i militari impiegati nell’operazione.
Antonio Mezzero, 62 anni. Era lui, legato alla fazione Schiavone del clan dei Casalesi e scarcerato dopo una reclusione durata 24 anni, che stava riorganizzando i gruppi malavitosi della federazione mafiosa casalese una volta capeggiati dai capiclan Francesco Schiavone, detto”Sandokan” e Michele Zagaria. Con lui sono finiti in carcere il fratello Giuseppe, i nipoti Alessandro e Michele, il 51enne Pietro Ligato, esponente dell’omonima famiglia criminale che da sempre controlla per conto dei Casalesi il territorio del comune di Pignataro Maggiore; Pietro è figlio del capoclan Raffaele Ligato, morto nel 2022 a 74 anni nel carcere di Milano-Opera, dove era ristretto al 41bis anche per l’omicidio del sindacalista Franco Imposimato, fratello del giudice Ferdinando, che aveva indagato su camorra e terrorismo.