Gli hub della terapia del dolore in Campania rappresentano un importante punto di riferimento per coloro che soffrono di dolore cronico. Attualmente, questi centri si trovano a Giugliano, Monaldi, Oliveto Citra (in fase di attivazione), al Pascale e al Santobono. Oltre a offrire servizi di alta qualità, queste strutture sono dotate di posti letto dedicati, garantendo un’assistenza completa ai pazienti. Inoltre, sono presenti anche gli spoke presso la Federico II, il Sant’Anna e San Sebastiano, distribuiti anche nei presidi delle Asl.
AL CTO DI NAPOLI E’ ATTIVA UNITA’ OPERATIVA “NO PAIN”
Tuttavia, in Campania, solo il Cto, il pronto soccorso dell’Azienda dei Colli, dispone di un’unità operativa “no pain”, focalizzata sulla sedazione e sulla lotta al dolore inutile. È interessante notare che l’utilizzo di oppiacei, nelle specialità indicate in clinica, è pari a 1 fiala ogni 23 accessi. Questi dati emergono da un’indagine condotta dalla Società scientifica italiana dei medici di emergenza e urgenza e pronto soccorso nel 2009 e ripetuta nel 2017, che evidenzia un aumento nell’utilizzo corretto della terapia del dolore.
Tuttavia, nonostante questi progressi, i dati dimostrano che l’attenzione al dolore da parte dei clinici e dei livelli organizzativi delle reti di cura non è ancora adeguata.
Secondo il primario Mario Guarino, solo l’1,04% dei pazienti che accedono alle strutture italiane per il trattamento del dolore severo riceve una fiala di oppiacei ogni cento accessi. Questo indica che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire un’adeguata gestione del dolore.
I dati emersi durante la presentazione della Giornata Nazionale del Sollievo prevista per il 28 maggio, evidenziano che in Italia vi è una significativa carenza nell’inquadramento diagnostico del dolore cronico, con il 19% degli uomini e l’11% delle donne che attendono fino a 10 anni prima di ottenere una diagnosi corretta.
IN MEDIA GLI ITALIANI CONSULTANO 5 MEDICI PRIMA DI TROVARE TERAPIA GIUSTA
Inoltre, il 17,7% degli italiani ha consultato più di 5 medici prima di trovare uno specialista in grado di affrontare il problema. Questi ritardi nell’accesso alla terapia del dolore sono principalmente dovuti all’incompleta attuazione della legge 38/2012 e alla scarsa conoscenza della terapia del dolore e delle opzioni terapeutiche da parte dei medici.
IL SSN SPENDE 11 MILIARDI ALL’ANNO PER GESTIRE IL DOLORE CRONICO
Il dolore cronico ha un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti e comporta costi elevati per il Sistema Sanitario Nazionale. I costi diretti annui per ogni paziente affetto da dolore cronico sono di circa 1400 euro, mentre i costi indiretti, legati alla perdita di giornate lavorative, raggiungono i 3200 euro. Complessivamente, il Servizio Sanitario Nazionale spende circa 11 miliardi di euro all’anno per gestire il dolore cronico.