Quel pasticciaccio brutto del San Carlo di Napoli. Formalmente, per ora, si trova con due direttori il Massimo, dopo che il tribunale ha accolto il ricorso del non più ex direttore, Stefan Lissner, reintegrandolo alla guida del teatro.
Il giudice del lavoro di ha accolto infatti in via cautelare il ricorso di Lissner, che ha impugnato il ‘pensionamento’ a 70 anni, effettivo dopo un decreto governativo, in anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto. In attesa di una decisione nel merito, Lissner viene quindi reintegrato nelle sue funzioni che però nel frattempo erano state affidate all’ex amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, nominato sovrintendente a inizio agosto. La sua prima uscita ufficiale 4 giorni fa in occasione della presentazione di madame butterfly.
Dopo settimane di polemiche a tutti i livelli istituzionali gongola il direttore artistico francese, destinato a guidare il massimo partenopeo fino al 2025 e aveva subito intrapreso le vie legali contro l’imposizione del pensionamento 2 anni prima della scadenza del contratto.
Una norma “ad personam” era da subito sembrata la firma del decreto che fissava il limite dei 70 anni per i direttori di fondazioni liriche. Ora la palla passa al sindaco Manfredi che, in qualità di presidente della Fondazione del lirico di Napoli, ha annunciato l’adeguamento in rispetto della decisione del Giudice.