Truffa delle targhe, le vittime in presidio a via Argine
Una delegazione delle oltre 1500 vittime di quella che è stata definita la “Targa-truffa” si è riunita in presidio in via Argine. Al centro della protesta un cospicuo numero di targhe risultate inesistenti e rilasciate senza che fosse presentata la corretta documentazione. Ciò ha portato al sequestro ostativo delle vetture, che adesso rischiano di non poter tornare su strada.
I sospetti sarebbero ricaduti su un’agenzia di pratiche automobilistiche di Volla alla quale si erano rivolti gli acquirenti e che dopo aver realizzato i fascicoli ha chiuso i battenti. Sulla vicenda vuole vederci chiaro il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha presentato un’interrogazione parlamentare: ” Per quanto sto riscontando non c’è stata alcuna collaborazione per venire incontro alle esigenze dei truffati, che sono singoli cittadini e concessionarie. La magistratura sta indagando, ma nel mentre non si fanno passi avanti e queste persone non possono né utilizzare la macchina né avere indietro i soldi. La strafottenza rispetto ai problemi di tutte queste persone è un segnale di grande degrado burocratico”.
A portare avanti la battaglia in tribunale, il legale del comitato vittime delle “Targhe Wanted” Angelo Pisani: “La motorizzazione di Napoli ha deciso di bloccare un’ipotesi di truffa chiedendo alla polizia stradale di prelevare dai veicoli, pagati regolarmente e a caro prezzo, le targhe. Ogni acquirente in buona fede si è ritrovato con una vettura inutilizzabile e non c’è nessuna risposta”.
Destinatario della protesta anche la motorizzazione civile come spiega Giovanni Legnini, una delle vittime della truffa delle targhe: “La cosa che mi ha dato più fastidio è che ho chiesto l’autorizzazione per il presidio sia alla questura di Napoli sia alla motorizzazione, che ha larghi spazzi all’interno. Permesso negato dalla motorizzazione. Forse hanno paura di qualcosa …”.