“La Stazione Centrale di Napoli, una delle tre più importanti d’Italia, genera 84 milioni di visite ogni anno, circa 230 mila ogni giorno. Un numero irraggiungibile per gli altri hub di trasporto cittadino, vuol dire che gran parte del flusso turistico cittadino passa per Piazza Garibaldi, con il 33 per cento degli italiani che utilizza il treno per gli spostamenti. Il contesto della Stazione Centrale di Napoli, e più in generale delle Grandi Stazioni italiane, è quello con la maggiore possibilità di flussi di tutta la regione e permette a chi investe in comunicazione di avere una visibilità senza eguali”.
Lo ha affermato Cesare Salvini, Chief Marketing & Media Officer Grandi Stazioni Retail, nel corso dell’incontro “La comunicazione pubblica nella valorizzazione territoriale: buone pratiche per la misurazione dell’efficacia delle strategie di marketing”, promosso con il patrocinio della Regione Campania presso Villa Doria d’Angri (Università degli Studi di Napoli Parthenope).
“Le stazioni – sottolinea Salvini – rappresentano le vere “porte” d’ingresso dell’Italia. Ogni giorno vi transita un numero enorme di persone, e oggi siamo in grado di analizzare e quantificare questi flussi. È un valore strategico per la comunicazione, reso possibile da un sistema che abbiamo chiamato “total audience”. Questo strumento, sviluppato nel pieno rispetto della privacy insieme a docenti dell’Università Bocconi e del Politecnico di Milano, ci consente di incrociare i dati sui passaggi nelle Grandi Stazioni”.
Al tavolo, i protagonisti nazionali delle istituzioni, del turismo e del marketing legato alle Grandi Stazioni. Felice Casucci, assessore al Turismo della Regione Campania, ha affermato: “A livello turistico, abbiamo lavorato sulle aree che avevano meno promozione in termini di comunicazione. È stata una comunicazione “di verità”, che ha richiesto una individuazione di luoghi puntualmente definiti in termini di bisogni dei consumatori turistici che nel post Covid hanno scelto un turismo di incontri e di esperienze, un turismo etico e sociale che abbiamo sostenuto con una comunicazione pubblica molto mirata”.
Barbara Casagrande, segretario generale del ministero del Turismo, ha ricordato come in Italia sia nato di recente “l’Osservatorio nazionale del Turismo, che lavorerà a elaborare i dati statistici in collaborazione con le altre istituzioni nazionali che si occupano di statistica, per aiutarci a fare analisi predittive sul turismo e permetterci di capire come si muovono i flussi”.
Ivana Jelinic, amministratore delegato di Enit, ha evidenziato: “Sempre più italiani negli ultimi anni hanno scelto di cambiare la modalità delle loro vacanze, scoprendo territori che prima non conoscevano: le campagne di comunicazione pubblica hanno avuto l’effetto di raccontare ai nostri cittadini un’Italia nascosta”.
Secondo Rosanna Romano, direttore generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania, “gli elementi fondamentali nella comunicazione sono strategia e visione. La Regione Campania negli ultimi anni ha dimostrato di saperle coniugare, creando una nuova visione reputazione della regione a livello nazionale e internazionale con una serie di investimenti che ci hanno dato ragione”.
Non ha fatto mancare la propria presenza all’incontro il rettore dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, Antonio Garofalo: “Le Università, con la ricerca e la formazione, hanno un ruolo determinante nella comunicazione: basti pensare alla possibilità di verificare in tempo reale l’efficacia degli investimenti in questo ambito. L’idea adesso è quella di mettere insieme una grande banca dati con tutte le informazioni strategiche”.
Al convegno sono intervenuti anche Rocco De Franchi, responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia; Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione turistica e direttore scientifico della BTO (Buy Tourism Online); e Paolo Giuntarelli, direttore generale Affari della Presidenza, Turismo, Cinema, Audiovisivo e Sport della Regione Lazio.