In un Teatro di San Carlo sold out da giorni l’inaugurazione della stagione lirica con l’Otello di Giuseppe Verdi, regia di Mario Martone (che ha trasferito l’azione in Medio Oriente ai giorni nostri) protagonista il divo tedesco Jonas Kaufmann con Maria Agresta nel ruolo di Desdemona, moglie soldatessa.
Con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel palco reale il presidente della Camera Roberto Fico.
Tra i presenti il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il Sindaco di Napoli, e presidente della Fondazione San Carlo , Gaetano Manfredi, il prefetto di Napoli Claudio Palomba.
Ad accoglierli il sovrintendente Stéphane Lissner (alla sua seconda ‘prima’ di stagione al termine delle restrizioni Covid, dopo La Bohème di Emma Dante) e la direttrice generale Emmanuela Spedaliere.
Per il nuovo allestimento del lirico partenopeo in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo, sul podio c’è Michele Mariotti che dirige l’Orchestra sancarliana e il Coro preparato da José Luis Basso. Kaufmann sarà Otello anche nelle recite del 24, 28 novembre, 1 e 4 dicembre, Yusif Eyvazov si esibirà il 7, 10 e 14 dicembre. Igor Golovatenko è Jago. Completano il cast: Alessandro Liberatore (Cassio), Matteo Mezzaro (Rodrigo), Emanuele Cordaro (Ludovico, l’ambasciatore) Biagio Pizzuti (Montano), Manuela Custer (Emilia la moglie di Jago), Francesco Esposito (Un araldo).
Le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Ortensia De Francesco, le luci sono di Pasquale Mari.
Cento studenti universitari e dei Conservatori campani sono stati invitati assieme ai rettori e ai direttori alla prima grazie al contributo di Concerto d’imprese.
Al San Carlo l’opera di Verdi con libretto di Arrigo Boito tratto dalla tragedia di Shakespeare, giunse come terza tappa nello stesso anno 1887 della prima alla Scala, tanti grandi tenori che hanno impersonato il protagonista del titolo al Massimo napoletano, da Tamagno a Del Monaco. Per Jonas Kaufmann è la prima opera ‘in scena’ a lirico partenopeo dopo le esibizioni in forma di concerto.