martedì, Agosto 5, 2025
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Uscita della Campania dal piano di rientro, arriva “no” dal ministero

Uscita della Campania dal piano di rientro, arriva “no” dal ministero

La Regione Campania non ottiene il via libera all’uscita dal piano di rientro dal deficit sanitario. La bocciatura è arrivata al termine del vertice tecnico a Roma, tra i rappresentanti del Ministero dell’Economia, della Salute e di palazzo santa Lucia. Il dossier presentato secondo i tecnici del MEF rispettava i parametri, ma a bloccare tutto è stato il Ministero della Salute.

Due gli indicatori ritenuti ancora critici: la copertura degli screening oncologici e il numero di posti letto nelle RSA, giudicati ancora sotto la soglia prevista. Una battaglia tutta politica, secondo il governatore, che accusa Roma di voler punire la Campania in vista delle elezioni regionali. Solo pochi giorni fa infatti il botta e risposta al vetriolo sul tema tra il governatore e la capo del Dipartimento della prevenzione del ministero della Salute, Mara Campitiello.

Eppure, i risultati non mancano lamentano dalla Regione: il pareggio di bilancio è stato raggiunto nel 2013, l’uscita dal commissariamento nel 2019, e tutti i principali livelli di assistenza sono oggi considerati in linea con la media nazionale. Negli ultimi mesi, palazzo Santa Lucia ha eseguito anche le indicazioni più difficili: chiusura di punti nascita sotto i 500 parti annui, accorpamento dei laboratori con meno di 200mila prestazioni.

La Campania resta così vincolata al piano, senza possibilità di usare risorse proprie per migliorare i servizi sanitari. E perde ogni anno circa 150 milioni. De Luca ha quindi annunciato un nuovo ricorso al TAR e valutazioni legali contro quanto definito “un atto grave e immotivato”, ribadendo che si tratta di una scelta politica contro la Regione Campania.