I primi vaccini terapeutici a mRNA potrebbero essere pronti a combattere i tumori entro il 2030, secondo quanto affermato da Özlem Türeci e Ugur Sahin, noti per aver sviluppato i vaccini contro la pandemia di Covid-19 e co-fondatori dell’azienda biofarmaceutica BioNTech.
I due ricercatori, pionieri nell’utilizzo di questa tipologia di vaccini, sono attualmente a Roma per ricevere il premio internazionale Feltrinelli 2023 per la Medicina, assegnato dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Durante l’evento, hanno discusso dei progressi nella ricerca sulle applicazioni dei vaccini a mRNA nel trattamento del cancro, nonché nella lotta contro la malaria e la tubercolosi.
IN ITALIA I DUE SCIENZIATI DELLA BIONTECH SVILUPPATORI DEL VACCINO SARS-COV-2
Türeci e Sahin hanno spiegato che i vaccini a mRNA utilizzati per contrastare i virus possono essere altrettanto efficaci nella lotta ai tumori, poiché entrambe le condizioni sono caratterizzate da una disfunzione del sistema immunitario.
Questo meccanismo simile consente di sfruttare l’efficienza dei vaccini a mRNA nell’istruire le cellule immunitarie a combattere le cellule tumorali. Tuttavia, mentre i vaccini mRNA anti-Covid-19 hanno una funzione preventiva, quelli contro i tumori avranno una funzione terapeutica, stimolando il sistema immunitario dei pazienti a combattere le cellule tumorali specifiche che si formano a seguito di mutazioni nel DNA.
SARANNO VACCINI TERAPEUTICI E PREVENTIVI COME PER IL COVID-19
Un aspetto particolarmente sfidante nell’utilizzo dei vaccini a mRNA per il trattamento dei tumori è rappresentato dalle proteine personalizzate che si formano in ogni paziente. Queste proteine sono una sorta di firma unica per ciascun tumore, il che rende necessario affrontare sfide specifiche per ciascun individuo. Nonostante ciò, i ricercatori sono ottimisti riguardo ai progressi nella ricerca e sostengono che, se le sperimentazioni in corso avranno esito positivo, i primi trattamenti potrebbero essere disponibili tra il 2030 e il 2040.
Questi vaccini a mRNA non sono limitati solo alla lotta contro il Covid-19 ei tumori. Questa tipologia di vaccini è stata utilizzata con successo per stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere altre malattie, come la malaria e la tubercolosi. Quindi, i progressi nella ricerca sui vaccini a mRNA potrebbero avere implicazioni significative anche in altri ambiti medici.