lunedì, Novembre 25, 2024
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Vaccini, dosi a fragili in cura al Cardarelli di Napoli

È partita oggi la vaccinazione contro il covid19 dei pazienti fragili all’ospedale Cardarelli di Napoli.

Nella tendostruttura alle spalle del pronto soccorso, già usata per le dosi ai sanitari dell’ospedale, vengono vaccinati i pazienti con elevata fragilità in carico alle Unità Operative e i Centri di riferimento dell’Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli che, quindi, non hanno avuto bisogno di prenotarsi o di chiedere ai propri medici di essere inseriti in piattaforma, visto che sono già seguiti dall’ospedale.

Ad occuparsi dell’intero percorso è il personale del Cardarelli che convoca i pazienti in base a criteri anagrafici e a criteri di maggiore rischio in caso di contagio proprio a causa della patologia in questione. Un programma in linea con il Piano Vaccinale messo in campo dalla Regione Campania e con la forte connotazione assistenziale dell’Azienda Ospedaliera partenopea sul piano della cura di pazienti fragili e con cronicità.
“I pazienti fragili – dice il direttore generale del Cardarelli Giuseppe Longo – hanno bisogno di un percorso specifico, adeguatamente monitorato dai nostri medici, che sono poi gli stessi che nel quotidiano seguono l’evolversi della patologia.
Proprio per questo conoscono molto bene i pazienti, il loro stato di salute al momento della vaccinazione e le terapie che stanno seguendo”.
Oggi, ad aprire il programma di vaccinazione riservato ai grandi fragili, sono stati i pazienti affetti da Sclerosi Multipla. A questi si aggiungeranno già nei prossimi giorni i pazienti con diabete, malattie autoimmuni e immunodeficienze primitive, scompenso cardiaco, oncoematologici, pazienti con disabilità, fibrosi cistica e pazienti trapiantati. “Per tutti questi pazienti – spiega il direttore sanitario Giuseppe Russo – poter contare su una reale presa in carico è essenziale, e la vaccinazione anti Covid è parte integrante di questa presa in carico. È inoltre un motivo di maggiore serenità quello di sapere di essere vaccinati da medici e in strutture che ben conoscono”.

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