L’Asl Napoli 1 chiamerà al telefono le persone da convocare per la prima dose, per parlare con loro e farsi spiegare le motivazioni se diranno che non si presenteranno alla vaccinazione.
“Continueremo a inviare gli sms di convocazione – spiega – ma ora vogliamo approfondire le motivazioni che spingono una fetta di cittadinanza a non vaccinarsi. Noi però seguiamo con costanza il nostro obiettivo. Parliamo di persone che hanno fatto l’adesione ma poi non si presentano, un fenomeno che stiamo affrontando in maniera molto forte: solo ieri avevano oltre 400 convocati per la prima dose del vaccino e si sono presentati poche decine. Da lunedì, quindi, metterò quattro dipendenti in un ufficio a chiamare a uno a uno i convocati dei giorni successivi, così capiremo quali sono i loro dubbi, cercheremo di rassicurarli. Io voglio capire come migliorare la nostra performance sulle vaccinazioni, perché abbiamo bisogno di andare avanti per avere l’immunità di gregge a Napoli”.
Nonostante gli appelli, resta infatti uno zoccolo duro di napoletani che non ha intenzione al momento di vaccinarsi, anche se negli ultimi giorni c’è stato un aumento visto l’impegno più forte in prima linea di farmacie e distretti dell’Asl nei quartieri. “Siamo arrivati – spiega Verdoliva – a circa 1200 prime dosi al giorno negli ultimi giorni, ma il nostro obiettivo resta 4000-5000”.
L’Asl punta a uno sprint nella parte finale di luglio, consapevole che le vaccinazioni ad agosto rallenteranno inevitabilmente viste le ferie e che poi a settembre bisognerà raccogliere quindi i risultati delle vaccinazioni di luglio. In prospettiva l’Asl sa anche che dovrà affrontare un autunno non facile, con la prospettiva da una terza dose ad almeno mezzo milione di persone nella stagione autunnale a cui si dovrà affiancare anche la ripresa del vaccino antinfluenzale, le seconde dosi di chi sta facendo la prima oggi e il resto delle prime dosi.