Vai a sciare in Italia? Il 90% della neve è artificiale
Per Legambiente il sistema di innevamento artificiale non è una pratica sostenibile e di adattamento. Perché “comporta consistenti consumi di acqua, energia e suolo in territori di grande pregio”.
CONSUMO ECCESSIVO DI ACQUA PER PRODURRE NEVE ARTIFICIALE
In particolare, l’associazione fa questa stima: considerando che in Italia il 90% delle piste è dotato di impianti di innevamento artificiale, il consumo annuo di acqua già ora potrebbe raggiungere 96.840 mila metri cubi. I quali corrispondono al consumo idrico annuo di circa una città da un milione di abitanti.
L’innevamento artificiale inoltre, come rileva Legambiente, “richiede sempre maggiori investimenti per nuove tecnologie ed enormi oneri a carico della pubblica amministrazione. Senza contare che il costo della produzione di neve artificiale sta anche lievitando, passando dai 2 euro circa a metro cubo del 2021-2022, ai 3-7 euro al metro cubo nella stagione 2022-2023”.
LEGAMBIENTE PROPONE UN NUOVO MODELLO DI TURISMO INVERNALE
Per questi motivi Legambiente torna a ribadire “l’urgenza di ripensare a un nuovo modello di turismo invernale montano ecosostenibile, partendo da una diversificazione delle attività. Ce lo impone la crisi climatica che avanza e che sta avendo anche pesanti impatti sull’ambiente montano. Difronte a ciò l’Italia non può più restare miope, ne può pensare di poter inseguire la neve”.
Per Legambiente il sistema di innevamento artificiale non è una pratica sostenibile e di adattamento, “dato che comporta consistenti consumi di acqua, energia e suolo in territori di grande pregio”.