Minaccia sciopero lavoratori Tribunale, mediazione del Prefetto
Si allontana, almeno per il momento, il rischio di sciopero per gli oltre 900 lavoratori del tribunale di Napoli, che pochi giorni fa avevano proclamato lo stato di agitazione in segno di protesta nei confronti dei vertici del Palazzo di Giustizia per veder riconosciuto il loro diritto a uno spazio per il pranzo all’interno della struttura.
Ai lavoratori infatti, non era riconosciuto il diritto a una pausa pranzo in assenza di uno spazio adeguato nel tribunale. Per scongiurare una paralisi dal punto di vista funzionale della Giustizia napoletana, certa in caso gli amministrativi avessero incrociato le braccia, le Rappresentanze sindacali hanno chiesto la mediazione del Prefetto di Napoli, che ieri ha convocato un incontro con gli interessati per trovare una soluzione.
Il rappresentante del Governo si è impegnato ad attivare quella che il freddo linguaggio della burocrazia definisce una “procedura di raffreddamento” e, in assenza di una conciliazione tra lavoratori, sindacati e presidenza e vertici amministrativi del Tribunale, ha deciso di coinvolgere i ministeri competenti.
CONDIZIONI DEL PALZZO DI GIUSTIZIA
La pausa pranzo è un obbligo, così come uno spazio dignitoso. E il Nuovo Palazzo di Giustizia non sembra esserlo. La mobilitazione dei mille lavoratori ha infatti fatto emergere le condizioni fatiscenti in cui versa l’edificio.
Fascicoli giudiziari ammassati nei corridoi per assenza di spazi adeguati, infiltrazioni continue d’acqua negli spazi comuni, servizi igienici carenti, ascensori spesso guasti nelle tre torri giudiziarie che superano i 20 piani. In principio era il diritto al pranzo, presto potrebbe diventare una mobilitazione per il diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro.