Vertenza Trasnova, Stellantis propone proroga 12 mesi
Mentre fuori ai cancelli di Pomigliano d’arco i lavoratori Trasnova sono al loro ottavo giorno di presidio di protesta, una delegazione sindacale con gli altri operai dell’azienda a cui Stellantis ha tagliato il contratto d’appalto, determinando 97 licenziamenti, ha manifestato a Roma mentre nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy si teneva il tavolo sulla vertenza. Un incontro, diviso in due sessioni, a cui hanno partecipato il responsabile delle Risorse umane di Stellantis, i rappresentanti di Trasnova e delle istituzioni locali e i sindacati dei metalmeccanici.
Da quanto è stato comunicato dai sindacati al termine della prima riunione, Stellantis si dice disposta a pagare la cassa integrazione al posto di Trasnova e a prorogare la commessa per altri dodici mesi. La decisione però non sembra soddisfare i lavoratori che, dopo aver scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, minacciano di continuare il picchetto di protesta all’esterno dell’impianto Stellantis di Pomigliano d’arco dove questa mattina sono stati raggiunti da molti operai dello stabilimento ex Fiat, fermo proprio a causa della mancanza di materiale dovuta al blocco degli ingressi.
I sindacati auspicano sempre un accordo che spinga l’azienda a ritirare le procedure di licenziamento già comunicate ai 97 dipendenti in organico, più i 300 interinali.