Per un magistrato che si prepara ad uscire, ce n’è un altro che prova ad entrare dal portone principale di palazzo San Giacomo.
In campagna elettorale il pm Catello Maresca c’era già da mesi, ma solo da oggi la sua candidatura può ritenersi ufficiale.
Dopo il via libera del consiglio superiore della magistratura che in plenum si è espresso a favore della discesa nell’agone politico del magistrato Antimafia, il centro destra a trazione lega sembra aver trovato il suo alfiere per le amministrative di ottobre per sfidare Alessandra Clemente, Antonio Bassolino, Sergio D’Angelo e chiunque si aggiungerà alla sfida da qui a ottobre.
Da tempo Maresca partecipava senza grancassa mediatica a incontri con associazioni, sindacati e altre realtà sociali del territorio.
In città campeggiavano già da settimane anonimi manifesti 6×3 nelle strade, con altrettanti annunci dell’imminente impegno politico di un altrettanto anonimo “uomo di giustizia.”
Chiaramente, Catello Maresca. Il detto e non detto però, gli hanno attirato non poche critiche da parte di molti, su quanto potesse essere deontologicamente corretto che un magistrato ancora in servizio facesse campagna elettorale nel distretto di competenza giudiziaria della sua Procura di riferimento.
Si da il caso che proprio il magistrato pronto a uscire da palazzo San Giacomo, seppur con la toga dismessa da più di dieci anni, sia dall’inizio tra i più critici verso la candidatura di Maresca