Undici società sequestrate per un volume di affari di circa 16 milioni di euro e 19 persone arrestate, di cui tre già detenute. Sono questi i numeri principali della maxi operazione congiunta tra i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e di Castello di Cisterna ed i finanzieri del Gruppo di Giugliano in Campania a Villaricca.
DURO COLPO AI CLAN FERRARA E CACCIAPUOTI
Si tratta di un duro colpo ai clan Ferrara e Cacciaputi storicamente rientranti, con i Nuvoletta di Marano e i Casalesi, nel cartello camorristico denominato Nuova famiglia. E collegato all’ala corleonese dell’associazione di tipo mafiosa denominata Cosa Nostra e militarmente contrapposto a quello denominato Nuova Camorra Organizzata. Quest’ultima storicamente riferibile al defunto boss Raffaele Cutolo.
Le forze dell’ordine hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta dei magistrati della DDA nei confronti di 19 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio (tutti aggravati dalle finalità di agevolazione del clan).
IL CLAN FERRARA SPECIALIZZATO NEL SETTORE SOCIETARIO
L’indagine ha permesso di ricostruire la struttura del clan, stabilmente articolato in due distinti gruppi, l’uno facente capo alla famiglia Ferrara e l’altro a quella Cacciapuoti. E identificandone i vertici – tutti raggiunti dal provvedimento restrittivo – e parte degli affiliati (l’organico del clan, per come è emerso delle indagini, si attesta su 50 unità, alle quali in caso di detenzione spetterebbe “stipendio” e copertura delle spese legali).
Sul fronte economico e societario è stata individuata in quella dei Ferrara la frangia a vocazione spiccatamente imprenditoriale (in particolare, nel settore dell’edilizia, della ristorazione, degli idrocarburi e della commercializzazione di generi alimentari).
Inoltre è stata confermato lo stabile interesse della criminalità organizzata verso il settore degli idorcarburi. E accertato che il clan trae parte delle proprie risorse dal traffico di stupefacenti e ha preservato il territorio da attività ed attenzioni delle forze dell’ordine attraverso l’imposizione di un divieto di spaccio a Villaricca.
LA MAPPA DELLE ATTIVITA’ DALLE ESTORSIONI ALL’EDILIZIA E ALLA DROGA
Nel dettaglio l’indagine ha permesso di acclarare ben nove ipotesi estorsive, in prevalenza a danno di imprenditori operanti nel settore dell’edilizia, di titolari di palestre e di sale giochi (in quest’ultimo caso, il titolare era tenuto a corrispondere € 70 per ciascun apparato presente in sala), tenuti a versare somme per importi variabili (all’incirca da 1.500 a 5.000 euro al mese) e destinate ad alimentare la cassa comune. E di riscontrare il coinvolgimento dei vertici del clan nella latitanza del noto Eduardo Contini, capo dell’omonimo clan che, unitamente a quelli denominati Licciardi e Mallardo, rientra nel cartello camorristico denominato Alleanza di Secondigliano e si contrappone a quello dei Mazzarella. Inoltre l’attaività investigativa ha permesso di acquisire elementi in ordine al tentato omicidio commesso da esponente del gruppo Mauriello, articolazione legata ai Ferrara, in danno di esponente dei Cacciapuoti.
SEQUESTRI ANCHE NEL SETTORE IMMOBILIARE
L’operazione ha permesso di dare esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza, avente ad oggetto società operanti nel settore immobiliare, edile, degli idrocarburi, della caffetteria e della ristorazione nonché della vendita di generi alimentari, emesso nei confronti degli esponenti di vertice della frangia Ferrara, perché costituite reimpiegando gli ingenti proventi delle attività del sodalizio mafioso.