venerdì, Giugno 27, 2025
HomeCronacaViolenze carcere Santa Maria, processo a rischio prescrizioni

Violenze carcere Santa Maria, processo a rischio prescrizioni

Un vero e proprio maxi processo con 105 imputati tra agenti penitenziari, personale amministrativo, medici della Asl e detenuti

Violenze carcere Santa Maria, processo a rischio prescrizioni

Circa trecento testimoni da ascoltare e controesaminare da oltre 200 avvocati difensori. Centrotrenta parti civili e ancora: medici dell’Asl che dovranno testimoniare in un processo che vede coinvolti 105 imputati. Il processo per i pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, il 6 aprile del 2020 è a forte rischio prescrizione. Per la mole di attività e per la complessità del procedimento. Ieri, inoltre, l’ennesimo rinvio per l’astensione degli avvocati.

PROSSIMA UDIENZA IL 10 MAGGIO DOPO IL RINVIO PER L’ASTENSIONE DEGLI AVVOCATI

Per ora si riprende il 10 maggio prossimo con la probabile prima proiezione dei video delle violenze. Si introdurrà nel dibattimento, attraverso la testimonianza del sottufficiale dei carabinieri che ha analizzato le immagini, la prova principale raccolta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Sfileranno poi anche gli altri testi di polizia giudiziaria. Ovvero gli altri carabinieri che hanno tenuto gli interrogatori e operato i riconoscimenti degli agenti penitenziari con l’aiuto dei detenuti pestati. Questi ultimi si sono costituiti parte civile e verranno esaminati dai pm Alessandro Milita, Alessandra Pinto e Daniela Pannone.

Calcolando che sono quattro le udienze mensili – ogni mercoledì- che il collegio di Corte d’Assise guidato da Roberto Donatiello ha messo in calendario -. E escludendo i periodi di ferie estivi sono una quarantina all’anno le udienze, E considerando che almeno finora i tre teste esaminati. Ovvero l’ex comandante della Compagnia dei Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere Emanuele Macrì, il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello e il magistrato di sorveglianza Marco Puglia, hanno impegnato sei udienze. E con una media di due a testa (l’esame di Macrì è durato tre udienze). Si può stimare che il processo potrebbe arrivare a sentenza non prima del 2028.

 A RISCHIO LA PRESCRIZIONE DEI REATI DI LESIONI

E ben oltre gli auspici, con il rischio che possano prescriversi quei reati come le lesioni o il falso materiale che riguardano una metà dei 105 imputati (si prescrivono in sette anni e mezzo, dunque a fine 2027), non quello di tortura, che ha tempi di prescrizione molto lunghi e che è contestato ad una cinquantina di agenti.