“Voghiamo contro la Violenza”, al circolo canottieri imbarcazioni in memoria delle vittime
Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano, Santo Romano. Sono i nomi delle vittime di violenza quelli impressi color rosso sulla prua di tre delle cinque barche da competizione varate alla Canottieri di Napoli. Imbarcazioni che poi saranno utilizzate dagli atleti del circolo nelle competizioni regionali e nazionali, così da mantenerne vivo il ricordo di queste tre vite spezzate prematuramente.
Alla cerimonia hanno preso parte anche i familiari e gli amici del giovane ucciso a san Sebastiano al Vesuvio e della 29enne morta per mano dell’ex compagno, condannato ora all’ergastolo. Gino Cecchettin, papà di Giulia, non ha potuto essere presente, ma ha inviato una lettera d’apprezzamento per l’iniziativa. Lunghi applausi hanno preceduto e seguito gli interventi al microfono di Mena di Mare, la mamma di Santo e di Chiara Tramontano, la sorella di Giulia.
“Un’imbarcazione che veleggerà sulle acque – ha spiegato Chiara Tramontano – è simbolo di libertà di un viaggio che non è finito”.
“Perdono mai, io non perdono, non sono Dio. Dio perdona io sono umana. Adesso bisogna veramente cambiare le cose – ha detto Di Mare – perché è stanco il popolo che è stanco di voltarsi dall’altra parte. Noi ci siamo tutti adesso tocca alle istituzioni”.
Il varo ha visto anche la partecipazione del presidente della Canottieri Napoli, Giancarlo Bracale e del Presidente della Federazione italiana Canottaggio, Davide Tizzano.
(Interviste nel video allegato)