giovedì, Settembre 19, 2024
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“‘A voce d”e creature” Onlus, futuro a rischio

Al centro delle preoccupazioni il regolamento relativo alla gestione dei Beni confiscati

“‘A voce d”e creature” Onlus, futuro a rischio

Sono circa1300 i ragazzi che la Fondazione “’A voce d’’e creature” ha aiutato nei suoi 17 anni di lavoro. Nell’ex villa di Bambù, sequestrata al boss Raffaele Brancaccio, ragioniere del clan Contini, l’obbiettivo è quello di contrastare la dispersione scolastica e di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani. Ciò grazie alla collaborazione di insegnati, studenti universitari, liberi professionisti e volontari. Eppure nonostante la fondazione sia riconosciuta come una realtà virtuosa da molti, ultimo il ministro Piantedosi, il presidente della Onlus Don Luigi Merola, teme di dover abbandonare la sede. Al centro delle preoccupazioni il regolamento relativo alla gestione dei Beni confiscati, che prevede dopo 20 anni la restituzione alle istituzioni della struttura, da mettere nuovamente a bando. Uno scenario che se si concretizzasse potrebbe portare anche al licenziamento dei 10 dipendenti, assunti con contratto a tempo indeterminato, della fondazione.

“Negli anni – spiega Don Merola – abbiamo salvato moltissimi ragazzi. Qui fanno attività come il doposcuola, teatro, musica e frequentano corsi corsi per pizzaioli o per estetista. Negli anni la fondazione è diventata la loro famiglia”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il primo cittadino Gaetano Manfredi, che già ieri aveva promesso una revisione delle norme ed oggi è tornato ad affrontare l’argomento: “Le attività continuano con grande qualità grazie all’impegno di Don Luigi. Esistono degli aspetti formali che si trascinano da anni, ma siamo al lavoro per superarli”.

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