sabato, Aprile 27, 2024
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Medici aggrediti: ancora denunce da “Nessuno tocchi Ippocrate”

Le violenze nei confronti del personale medico non si arrestano nemmeno durante le festività natalizie

Medici aggrediti: ancora denunce da “Nessuno tocchi Ippocrate”

Le violenze nei confronti del personale medico non si arrestano nemmeno durante le festività natalizie, quando si è registrata una tripla aggressione: una ai danni del personale di pronto soccorso della struttura di Giugliano, l’altra contro due equipaggi del 118 a Bacoli e l’ultima all’ospedale San Paolo.

Il primo episodio a Bacoli, dove erano intervenute due vetture del pronto intervento a seguito di una chiamata per un 80enne in difficoltà. Appena 9 minuti: questo il tempo d’intervento degli operatori sanitari. Tempistiche sembrate troppo lunghe ai parenti dell’anziano, nel mentre deceduto, che hanno accolto i medici aggredendoli.

Scene di far west anche nell’area nord, dove decine di persone affollavano l’area del triage inveendo contro il personale di sala.

Violenza pure al San Paolo, dove una dottoressa è stata aggredita con le mani al collo da i parenti di un anziano andato in arresto cardiaco, che non soddisfatti hanno anche sfasciato i locali del nosocomio.

Crescono i numeri del bollettino di guerra del 2023: 91 gli episodi denunciati tra Napoli e provincia. A denunciare la situazione Manuel Ruggiero, presidente dell’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”: ” Sono dei dati che stanno spingendo il personale sanitario ad abbandonare quella che è la prima linea della sanità. Si fa molta difficoltà ad essere lucidi nello svolgere la nostra quotidianità lavorativa. C’è molta paura, molto risentimento e molta sfiducia da parte del personale ospedaliero campano. Noi è dal 2017 che chiediamo il riconoscimento della tanto agognata qualifica di pubblico ufficiale che consentirebbe la procedibilità d’ufficio nei confronti degli aggressori. Inoltre servirebbero anche drappelli di polizia 24 su 24 in tutti i pronto soccorso, perché le violenze non conoscono orari”.

Episodi che restituiscono le difficili condizioni di lavoro dei nostri camici bianchi, costretti a confrontarsi quotidianamente non solo con sottodimensionamento e stipendi non adeguati, ma anche con l’inciviltà di alcuni utenti.

 

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